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Rodney Smith. Fotografia tra reale e surreale
In 26 Settembre 2025 da Redazione Seven BlogPalazzo Roverella di Rovigo dal 4 ottobre 2025 al 1 Febbraio 2026 ospita la mostra monografica che celebra l’opera del fotografo newyorkese Rodney Smith (1947-2016).

James in Inner Tube with Duck, Lake Placid, New York, 2006 © Rodney Smith
L’ampia retrospettiva, che espone oltre cento opere, introduce il pubblico italiano a un grande protagonista della fotografia, noto per la sua inconfondibile estetica: un raffinato connubio di eleganza classica, composizione rigorosa e ironia elegante e surreale, che ha richiamato paragoni con le opere del pittore René Magritte. A lungo acclamato per le iconiche immagini in bianco e nero che combinano ritratto e paesaggio, Rodney Smith ha dato vita a mondi incantati e visionari pieni di sottili contraddizioni e sorprese. Realizzate con il solo ausilio di pellicola e luce naturale, le sue immagini oniriche, mai ritoccate, si distinguono per una meticolosa cura artigianale e una straordinaria precisione formale.

Woman with Hat between Hedges, Parc de Sceaux, France, 2004 © Rodney Smith
Allievo di Walker Evans, influenzato da Ansel Adams e ispirato dall’opera di Margaret Bourke-White, Henri Cartier-Bresson e William Eugene Smith, le sue fotografie sono apparse su pubblicazioni di spicco quali “TIME”, “Wall Street Journal”, “The New York Times”, “Vanity Fair” e molte altre. Non da ultimo, Smith ha ottenuto grandi riconoscimenti per la sua fotografia di moda in collaborazione con rinomati marchi tra cui Ralph Lauren, Neiman Marcus e Bergdorf Goodman.

Self-Portrait with Leslie, Siena, Italy, 1990 © Rodney Smith
L’estetica di Smith mostra inoltre evidenti parallelismi con la tradizione cinematografica, e si avvale di netti rimandi all’opera di registi del calibro di Alfred Hitchcock, Terrence Malick e Wes Anderson, e a leggende del cinema muto quali Buster Keaton, Charlie Chaplin e Harold Lloyd.
Rodney Smith, uomo colto e studioso di teologia e filosofia, mosso da una ricerca continua del significato della vita, ha trovato nella fotografia il linguaggio che gli ha consentito di esprimersi al meglio.
Proprio Smith che si descriveva come un “ansioso solitario”, trovava conforto nel catturare immagini considerandole un modo per “riconciliare il quotidiano con l’ideale”, per tradurre le proprie emozioni nella forma e per tramutarsi da osservatore a partecipe.
Le sue immagini iconiche catturano il mondo con humour, grazia e ottimismo. Con il suo stile distintivo ha affinato la percezione, portando ordine nel caos.

Caroline at the Top of Circular Staircase, Charleston, South Carolina, 2000 © Rodney Smith
Le fotografie di Rodney Smith stupiscono, affascinano e intrigano, conducendo l’osservatore in regni poetici di riflessi e riflessioni. Sereni luoghi immaginari evocano un senso di benessere e inducono chi li osserva a sorridere e ad abbandonarsi alla tenerezza e, grazie a questa apertura e distensione, a provare stupore e ammirazione.
Il percorso espositivo è suddiviso in sei sezioni tematiche: La divina proporzione, Gravità, Spazi eterei, Attraverso lo specchio, Il tempo, la luce e la permanenza, Passaggi.
La maggior parte delle opere esposte sono in bianco e nero, a testimonianza del fatto che Smith ha iniziato a lavorare con il colore solo a partire dal 2002.

Danielle in Boat, Beaufort, South Carolina, 1996 © Rodney Smith
Come spiega lo stesso fotografo: “Dopo quarantacinque anni e migliaia di rullini, provo ancora questo amore incondizionato per la pellicola in bianco e nero. Tuttavia, contrariamente a quanto pensavano molti miei conoscenti, ho cambiato idea e circa otto anni fa ho iniziato a scattare anche a colori. Assolve a una funzione diversa per me, e ne parlerò più avanti, tuttavia non c’è niente per me come l’oscurità e la sfolgorante intensità del bianco e nero. È un’astrazione che avviene per aggiunta. Sì, c’è molto più colore nel bianco e nero di quanto non ve ne sia nel colore”.

Skyline, Hudson River, New York, 1995 © Rodney Smith
Di fatto, una volta che Smith ha abbracciato il colore e la fotografia di grande formato, i risultati sono stati sorprendenti.
Le opere di Rodney Smith sono ora esposte in musei, gallerie e importanti collezioni private in tutto il mondo.
L’imminente retrospettiva monografica che aprirà i battenti a Palazzo Roverella il 4 ottobre 2025, offrirà l’opportunità anche al pubblico italiano di lasciarsi trasportare nel mondo incantato di Rodney Smith e di approfondire la conoscenza di questo fotografo, maestro indiscusso di un’eleganza senza tempo.

Don Jumping over Hay Roll No. 1, Monkton, Maryland, 1999 © Rodney Smith
Informazioni
www.palazzoroverella.com
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