GOLA . RicetteColte
Gli spaghetti alla marinara di Angela e Nicola
In 7 Luglio 2021 da Fabio MuzzioPerché la gola è la solita promessa
L’infermiera di notte, firmato da Mariano Laurenti nel 1979, è da annoverare tra i cult della commedia sexy. La protagonista è Gloria Guida, che si trova al centro delle attenzione dei differenti protagonisti e per venire incontro alle attese del pubblico, non lesina di mostrare la sue forme.
La sceneggiatura non brilla certo di originalità anche se al posto della gettonatissima insegnante, si passa all’infermiera; le situazioni non cambiano, tranne la doccia, per una volta assente e il tutto si regge sul consueto canovaccio: il benestante protagonista con il vizio del tradimento, questa volta Lino Banfi nel camice del dentista Nicola Pischella, il figlio studente (Carlo, Leo Colonna) sulle orme paterne essendo quarto anno di Medicina che all’apparenza appare restio alle conquiste femminili rispetto al padre; la spalla, in questo caso è l’assistente del dentista, Alvaro Vitali che recita nel ruolo di Peppino offrendo molte volte le guance per le immancabili sberle. E poi la presenza femminile: Francesca Romana Coluzzi, molto spesso presente in queste produzioni, è Lucia, la moglie tradita e poi, una vicina di casa, moglie di un pugile abbastanza suonato, affetta da ninfomania interpretata da Anna Maria Clementi che trascorre più tempo nuda (o quasi) che vestita, come spesso è capitato in queste pellicole.
Da non scordare qualche caratterista di contorno, come Jimmy il Fenomeno e Lucio Montanaro, rispettivamente il postino e il D.J. e, nel ruolo di Zaira, un’altra attrice delle commedie sexy e qualcosa di più: Paola Senatore.
Un commento a parte merita il protagonista della storia perno: un presunto zio moribondo che promette lauta eredità e che, invece, si rivela essere una truffa perpetrata da un finto parente a conoscenza e alla ricerca di un brillante da 45 carati nascosto tra le numerose gocce di un lampadario. A dargli volto è Mario Carotenuto, con i consueti occhialoni spessi e l’inconfondibile voce.
Tornando a Gloria Guida la vediamo all’opera non solo come infermiera premurosa e accaldata ma anche in discoteca: non balla solo con tutine attillate, con sequenze abbastanza tipiche in quegli anni e che risentivano del successo delle pellicole di John Travolta all’insegna del “Disco music, disco music, tu mi piaci tanto perché” per dirla alla Elio e le storie tese, ma aggiunge anche il canto (la Guida aveva iniziato come cantante). E così la vediamo interpretare La musica è scritta da Gianni Fierro, autore anche della colonna sonora.
Gloria Guida - La Musica È
Ai cultori di queste produzioni non serve aggiungere molto, anzi, con tutta probabilità, non si fanno sfuggire, se capita l’opportunità, di vederne almeno uno spezzone ogni volta che c’è un passaggio televisivo; agli altri, come sempre, rivolgo sempre l’invito di non essere troppo snob e più indulgenti. In fondo questa cinematografia, sempre uguale a se stessa, dalle dalle battute abbastanza prevedibili e con l’esposizione di nudità, meritano oggi una maggiore benevolenza che ha il sapore dei decenni ormai passati. E Gloria Guida, considerata tra i “sogni proibiti” dell’epoca, offre una bellezza raffinata ed elegante.
La ricetta è tratta da un invito a pranzo di Nicola ad Angela, anche se, nel celebre ristorante Grotta Palazzese di Polignano a mare, non tutto andrà come previsto malgrado le solite promesse di lavoro in cambio di altro.
Ingredienti per 2 persone
- Spaghetti 240g
- Cozze 400g
- Vongole 250g
- Olio E.V.O
- Prezzemolo q.b.
- Aglio spicchi 2
- Vino bianco 1/2 bicchiere
- Sale e pepe
Procedimento
Come evidenziato dalla sequenza, questi spaghetti sono “bianchi” quindi niente pomodoro questa volta. Inevitabilmente ci sarà un po’ di interpretazione ma il piatto merita. Intanto la parte dei molluschi: se trovi gli ingredienti freschi, magari in un bel mercato del pesce, otterrai un piatto con le suggestioni e il sapore del mare. Segui le indicazioni del pescivendolo di fiducia per la pulizia di cozze e vongole, così da non avere nessun residuo di sabbia o la barbetta delle cozze.
In una padella antiaderente riscalda a fuoco medio l’olio extravergine di oliva e metti gli spicchi d’aglio, così da far insaporire la tua base. Quando l’aglio comincia a rilasciare il suo profumo, non farlo bruciare, butta le cozze e le vongole e copri con un coperchio tenendo il fuoco vivace affinché si aprano tutti i gusci. Dopo qualche minuto elimina, nel caso, i molluschi che non si sono aperti, dai una macinata di pepe e aggiusta di sale. A questo punto sfuma con il vino bianco: evaporata la parte alcolica dovresti ottenere un bel sughetto.
Nel frattempo avrai tritato una buona quantità di prezzemolo e messo l’acqua sul fuoco con la manciata di sale grosso. Cuoci gli spaghetti al dente e scolali non appena pronti. Versali sul pesce e falli saltare a fuoco medio così da farli insaporire. Terminata la cottura, spolvera con il prezzemolo fresco e chiudi un minuto con il coperchio. Rimesta e servi subito la tua pasta.
La raccomandazione è quella di evitare discorsi su dentiere e gengive, che potrebbero vanificare la bontà del piatto e i programmi del dopo.
La tua ricetta potrebbe prevedere anche altri pesci di mare, nel caso riduci le dosi di cozze e di vongole e potresti anche optare, nel tuo soffritto, per un bel peperoncino piccante.
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