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The Royals, quando la nobiltà diventa nociva
In 8 Maggio 2017 da Francesca ChiarelloRitorniamo al mio adorato Mark Schwahn, produttore dell’unica serie tv che non ho massacrato: One Tree Hill.
Purtroppo non posso fare lo stesso con The Royals, sempre prodotta da lui, ma di qualità molto più scadente. O meglio, non è male, tuttavia rispetto al suo capolavoro è una serie di scontata e fin troppo piena di intrighi.
La serie tv in coproduzione tra Stati Uniti e Inghilterra è stata trasmessa a partire dal marzo 2015 ed è di genere drammatico – anche se, a tratti, è molto più simile ad un teen drama che ad altro – ed è stata trasmessa su E! per tutte e tre le sue stagioni e su Rai4 in Italia.
Di cosa parla?
Di una ipotetica famiglia reale britannica degli Henstridge, che non ha nulla a che fare con quella attuale, completamente sconclusionata. Nella prima serie i protagonisti sono: una regina di nome Regina (ma tu guarda che innata fantasia…), un futuro erede al trono che è nel bel mezzo di una storia d’amore completamente sbagliata con una ragazza non del suo rango (ma tu guarda che fantasia 2.0), di una principessa tossicodipendente e di uno zio che anela al potere che ha due figlie stupide (Anastasia e Genoveffa non sono niente in confronto) e problemi legati alla sua sessualità.
Che bel panorama.
Tralasciando il povero principino che è l’unico che ha un po’ di testa e che salva sempre la situazione, passiamo alla principessa.
Eleanor è bellissima, su questo non si discute. Peccato che, come ogni serie televisiva, la protagonista femminile deve sempre essere piena di problemi di autostima che portano all’abuso di droghe, alcool e alla promiscuità.
La prima scena del pilot vede lei in una discoteca francese mentre limona con una ragazza e non solo. La ragazza odia la madre – Regina è una vera e propria stronza per tutta la prima e la seconda stagione, tanto da portarsi a letto anche il moroso della figlia – e odia tutto ciò che ha a che fare con la corona, ad eccezione dei soldi.
Si innamora della sua guardia del corpo, un ex ladro, con cui ha una relazione tutt’altro che sana e che comporta parecchie schienate contro il muro e sessioni di sesso violento.
Ammetto che la scelta degli autori di Tom Austen per il ruolo di Jasper è stata azzeccata – mai guardia del corpo fu più riuscita.
È però riuscita bene l’evoluzione del personaggio di Eleanor dalla prima alla terza serie, dove lentamente si nota una voglia di guarigione dai problemi legati alle dipendenze e un avvicinamento alla madre.
Passiamo al principe Cyrus, il fratello del defunto. È la classica persona spregevole e desiderosa di salire al trono, tanto da minacciare di morte i suoi nipoti. Il personaggio è strano e quasi irreale, assomiglia molto di più a un cartone animato che a una persona reale. È borderline in tutto e per tutto, nelle relazioni malate, nel rapporto con le figlie delle quali neanche si sa chi sia la madre; nel rapporto con la cognata, che sembra più una sorella alla quale fare la bella faccia davanti per poi pugnalarla alle spalle più tardi.
Viene operato ad un testicolo, glielo tolgono e lo mette in una teca sopra al camino, insomma: è un personaggio tutto particolare che ha la capacità di suscitare nel telespettatore divertimento e odio allo stesso tempo.
Nonostante questo non è una serie che sconsiglio a priori, per farsi due risate e per tenersi occupati per quell’ora va bene. Piuttosto che far niente, s’intende.
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