Ricettacolo - Il concorso
Rose di radicchio
In 10 Maggio 2017 da Redazione Seven BlogIl racconto secondo classificato di Ricettacolo – L’Accidia
di Maria Cristina Pisanelli
PREFAZIONE: Cos’hanno in comune un radicchio e una rosa?
Il radicchio che credeva d’essere una rosa,
sbocciò una domenica mattina nell’orto
dove si era addormentato, sotto la fredda brina.
Risvegliato dal tepore del sole,
all’interno del cespo, prese vita un rosso cuore
avvolto in un delicato accordo di petali e colori.
Ogni ciuffo del bocciolo
si schiuse umile nell’insolito giardino
narciso e curioso di potersi specchiare
nelle ali di una farfalla che, confusa dal suo delicato aspetto,
con garbo vi si adagia.
Con mano gentile da un cuoco fu reciso, e con un’appetitosa ricetta deliziò il nostro palato.
INGREDIENTI:
4 radicchi rossi
4 fette da 1 etto di mortadella
2 uova intere
capperi sott’aceto
3 fette di pan carré
1 bicchiere di latte
aglio
prezzemolo
parmigiano grattugiato
sale – pepe
PREPARAZIONE:
Il cuoco, indossata la sua giacca bianca coi bordini neri e i pantaloni larghi e comodi, prese i cespi di radicchio senza sfogliarli, lavandoli con cura e asciugandoli a dovere.
Dopodiché passò alla mortadella, salume di nobili natali che troneggiava sul tagliere, e cominciò a tritarla insieme ai capperi.
Con le mani ammorbidì il pan carré nel latte, strizzandolo e facendone briciole come per nutrire passerotti che in cerca di cibo si posano sul davanzale.
Sapeva bene che anche un banale trito di aglio e prezzemolo, se non è ben fatto, non sprigiona quel profumo e quell’aroma perciò, dopo aver spellato e affettato l’aglio, con la mezzaluna iniziò a sminuzzare il tutto.
Tutti gli ingredienti erano pronti per essere mescolati, con una spolverata di sale e pepe dal carattere mordace.
Il cuore del radicchio era lì pronto, quando il cuoco con il ripieno ottenuto, uno a uno avviò la farcitura e richiudendoli con le foglie più esterne, li legò con sapienza usando il filo di cucina.
Et voilà, le sfiziose rose di radicchio vennero adagiate nella teglia, un filo d’olio d’oliva per ammorbidirle come gocce di rugiada e dopo un’oretta di forno a 180 gradi, sarebbero finite nel piatto di portata!
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