Cronache da Sottilia
Cronache da Sottilia 8: il Bancomat
In 25 Ottobre 2019 da Fabio Muzzio– Andiamo di là – mi dice Alice e mi fa strada nuovamente verso il salotto.
Il pavimento di cotto rosso scuro, perfetto, probabilmente recuperato e restaurato infondono un calore a questa casa che più vedo più mi piace. Il Direttore mi ha già chiamato tre volte e mandato due messaggi: dovrà pur riempire la pagina ma questa fretta tipica del suo carattere mi fa incazzare: ci conosciamo da diversi anni, è stato mio Caporedattore e non ha ancora imparato che sono un battitore libero e se mi mette fretta rischia l’insulto e non il pezzo che gli serve. Mentre rimugino su questo osservo le tante fotografie e un paio di campagne famosissime di moda realizzate da Alice. La stanza ha i colori che vanno dal bordeaux all’arancione: caldi, accoglienti come i divani che invitano alle confidenze e al relax. Le ampie porte finestra danno sul porticato e il giardino con tanta luce che si riflette sui ricordi di una vita intensa, non ostentata ma immagino anche un po’ spregiudicata come deve essere quando vivi in un certo modo. Il pianoforte accoglie sulla coda diverse fotografie dove Alice è con personaggi del cinema, della cultura e della moda.
– Che c’è Solo, ti sei perso tra i miei ricordi? Accomodati e ti racconto un po’ di cose – Musica per le mie orecchie, penso. In quel mentre arriva Tamara, così la sento chiamare, che deduco essere la domestica: mi sembra abbiano un rapporto più di amicizia che da rispettivi ruoli, un altro indizio sul carattere della padrona di casa. Tamara avrà quasi cinquant’anni, modi delicati e la voce bassa.
– Alice, che vi preparo per pranzo? – Alice mi guarda e quasi mi intima – Non mi lascerai mangiare in solitudine, vero? – Che dire, mi ha incastrato ma non lo dico in modo negativo. Sono un orsone che può apparire talvolta maleducato o insofferente ma è per mascherare una timidezza personale che nascondo quando lavoro. Sono poi talmente abituato a vivere, viaggiare, mangiare senza compagnia che mi appare spesso scontato che nessuno mi inviti. Anche in pausa pranzo quando sono in redazione.
– Tamara, che dici di un primo con pasta e storione e un secondo con quelle carpe che hanno portato ieri sera? – Si gira ancora verso di me in cerca di conferme e io ringrazio per l’ottima scelta. Tamara esce e Alice toglie un anello etnico appoggiandolo sul tavolino davanti a noi.
– Solo, sei venuto a Sottilia per scoprire cosa? – La domanda diretta non mi sorprende, perché comincio a prendere le misure sul suo modo di fare che mi piace. – Il mio Direttore mi ha chiamato dicendo che qui ci sarebbero state storie da raccontare e avrebbero ottenuto uno spazio interessante sia sul cartaceo che sul digitale – tanti click! mi ha aggiunto in un messaggio sul telefono mentre arrivavo qui. Un cazzone e non aggiungo altro. –
Alice ride con eleganza e aggiunge – non hai mai avuto a che fare con i direttori di riviste glamour?- si prende un cioccolatino dal vassoio che ha davanti e me ne offre un altro. La mia golosità non è un mistero per nessuno e da ora in poi nemmeno per lei. Scarto il gianduiotto e inizio a lasciarlo sciogliere tra lingua e palato.
– Ti dicevo, mi ha mandato qui – mentre le parole risultano impastate dal cioccolato -. Ho letto qualcosa sulla pagina di Facebook, ho dato un’occhiata agli articoli sulle recenti elezioni comunali, ho parlato con Nibalone, preso un caffé al bar, sentito parlare dell’Emporio del commercio oscuro e osservato due pescatori. E poi ho conosciuto te al Bancomat e questo mi sembra essere stato un caso politico”.
– Allora sai già tutto – mentre preleva altri due cioccolatini offrendomene ancora uno. – Soprattutto Nibalone è un bell’esempio di abitante. Delle elezioni hai letto ma sulla campagna elettorale se vuoi ti racconto qualcosa dopo, ma il Bancomat ha una storia tutta sua. Devi sapere, non so se hai fatto in tempo a leggere tutto, che la giunta precedente aveva raggiunto l’accordo per l’installazione perché non c’era questo servizio. Apriti cielo! L’opposizione ne ha dette di tutti i colori accusando il Sindaco precedente e non solo. Non sai i litigi per dove è stato posizionato: deturpa il paesaggio, non è educativo per i bambini perché vicino ai giochi, è saltata fuori la convenienza elettorale. Non mi divertivo così tanto ad ascoltare le discussioni da New York quando andavo nei teatri off Broadway. Te la faccio breve: dopo che è stato installato, lo hanno fotografato, lo hanno snobbato poi, nel giro di una settimana, sono stati avvistati in ore quasi notturne mentre si aggiravano con circospezione: due parenti stretti del capo dell’opposizione, tre soci dell’Emporio del commercio oscuro, un trombato della lista perdente che faceva finta di portare in giro il cane. –
Mentre mi racconta queste cose, Alice lo fa con il gusto di chi si diverte come una matta, lei che ha girato il mondo e si è rinchiusa qui, sento Tamara che lavora in cucina e che ridacchia, evidentemente ha un udito piuttosto raffinato. – Hai capito, Solo? Questi sparlavano nei Social e al bar tra un bianchino e l’altro di un bancomat che utilizzano in segreto manco stessero andando in edicola a chiedere il giornaletto porno da mettere nel quotidiano cartaceo. Non si fa più, vero? Adesso si fanno i click – Ad Alice scatta una risata contagiosa alla quale non resisto.
Mentre Tamara ci porta dell’acqua fresca con due fette di limone continuiamo a ridere ben oltre il racconto: forse ne avevamo bisogno entrambi. Io di sicuro. Senza rendermene conto mi scappa una domanda molto diretta. – Alice, ma che ci fa una grande artista come te in questo posto? – Mentre mi escono le ultime parole mi chiedo se non sono stato indiscreto. Si sarà offesa?
La prima puntata la trovate qui
La seconda puntata la trovate qui
La terza puntata la trovate qui
La quarta puntata la trovate qui
La quinta puntata la trovate qui
La sesta puntata la trovate qui
La settima puntata la trovate qui
La nona puntata la trovate qui
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