
Appunti di viaggio . INVIDIA
Aemilia
In 25 Maggio 2023 da Matteo Rosiello - Matt RossLui. Personaggio instrionico, dal sapor mediorientale e dal saper… anche. Quel mediorientale che nell’antichità e fino al medioevo significava IL sapere. Dalla nascita delle prime città, alla culla dell’agricoltura, passando per l’origine delle grandi religioni monoteiste, fino all’invenzione dei numeri, dell’algebra, della geometria e dell’astronomia. Proprio quel sapere. E che nei secoli si è trasformata in terra di passaggi, migrazioni e commerci. Non a caso la via della seta, che cominciava in Cina e terminava in Italia, passava di lì. Terre accoglienti, calde, come le genti che le abitano.
Quel pomeriggio Lui, preso dal ricordo del viaggio concluso solo pochi mesi prima, rimembrava la grandezza delle architetture molto orientali di Venezia. I fasti dei drappi e degli abiti del carnevale. L’onnipresente seta a condire di lusso una festa lussuriosa. O perlomeno così a Lui piaceva ricordarla.
Passeggiava per le vie di Brindisi. Sorseggiava un calice di Primitivo, accompagnandolo con taralli appena sfornati. Sedeva sulla scalinata Virgilio, dando le spalle alle colonne romane. Beveva. Pensava. Osservava la baia. Poi ancora un sorso, un morso e un pensiero.
Aveva bisogno di un viaggio. Stavolta senza pensieri, poco traffico, nessun parcheggio.
Un viaggio nella storia, ma qualcosa di nuovo. Un percorso che le sue Converse usurate ancora non avessero provato.
Beveva. Pensava.
All’improvviso si guardò dietro. Arrivò l’illuminazione.
L’indomani partì. Treno direzione Bari. E da lì, secondo treno che risalendo la costa adriatica finiva in uno dei centri più belli e allegri dell’intera Italia. Bologna. Sulle spalle uno zaino con pochi vestiti e in mano un libro di Alessandro Baricco. Parlava anch’esso di viaggi, ma in Francia. E di treni: Seta.
Questa volta lo aspettava un dolce viaggiare. Patente a casa, rotaie lontane. Aveva deciso di viaggiare in bus. La rete emiliana gli permetteva di percorrere secoli di storia, dai romani all’unità d’Italia, risalendo la pianura padana dal capoluogo fino a Piacenza, per scoprire bontà culinarie e particolarità architettoniche, piccole curiosità e grandi eventi. Le linee della “Seta” gli permettevano un vagare illimitato, a pochi euro a tratta. Il tutto lungo la via Emilia, tracciata quasi due millenni fa dal console Marco Emilio Lepido per unire i grandi centri di pianura, da Rimini alla sopracitata Piacenza.

Matteo Rosiello, Matt Ross Photo, Palazzo D’Accursio
Bologna a Lui piaceva tanto, perché aveva una bellezza spensierata. La gioventù dell’università, le manifestazioni in giro e i tanti pub aperti fino a tarda notte. I mercati centrali, le piazze piene di turisti e i portici affollati. La Rossa, così chiamata per via dei suoi tetti (la prima T), non può non piacere. Grandi e piccini, a caccia di tortellini (la seconda T), pizza e mortadella o del mitico carrello dei bolliti. La scelta è vasta e Lui non si ferma al cibo. San Petronio, con la sua facciata incompiuta, le due torri (la terza T), il MAMbo, la stazione Centrale, il parco della Montagnola, San Luca. Solo in questo perimetro potrebbe viaggiare dall’antica Roma agli anni di piombo. Dall’arte sacra a quella moderna. Ma volendo anche “solo” fare shopping: sotto i suoi portici la città delle tre T accoglie al fresco d’estate e al riparo dalle intemperie d’inverno. E se poi si vuole assistere ad un evento sportivo, non si ha che l’imbarazzo della scelta. V nere o Rossoblu? Il Dall’Ara è uno degli stadi più iconici di tutta Italia, Lui ricorda benissimo quando lo costruirono, nel 1927, con la sua iconica torre a svettare alta sugli assist o i gol dei felsinei.

Matteo Rosiello, Matt Ross Photo, La Ghirlandina
Modena è un gioiellino che Lui pensava potesse essere racchiuso in un raggio di 100 metri dal suo simbolo: la Ghirlandina. La torre campanaria. Del vicino Duomo, dalle forme romaniche: a partire dai leoni stilofori e dal rosone sulla facciata, fino all’abside. Questo all’esterno risulta più basso rispetto al piano stradale di Piazza Grande: Lui sa che la differenza di piani è dovuta allo sprofondare del Duomo nel terreno, per il suo stesso peso e che la Ghirlandina è alta quasi 90 metri ed è visibile da ogni angolo della città. Infatti è stata pensata per accogliere il viaggiatore e guidarlo fino al centro nevralgico cittadino. Modena però non è solo la sua piazza. È il teatro Pavarotti, che qui era nato. È il Palazzo Ducale, che ospita l’accademia militare. È il Giardino Ducale Estense, che dona refrigerio e svago. E perché no, quando Lui trova anche una buona trattoria dove rifocillarsi, è tortellini in brodo, crescentina e un calice di Lambrusco. Meglio se Grasparossa: Lui lo preferisce. È cotechino, zampone e soprattutto aceto. Balsamico. Che qui trova la sua massima espressione nelle storiche acetaie.

Matteo Rosiello, Matt Ross Photo, Palazzo del Monte di Pietà
Reggio Emilia. Se il fil-rouge di questo viaggio è la storia, qui se ne è scritta e Lui lo ricorda molto bene: il primo tricolore della storia è stato pensato, cucito ed esposto proprio qui. Lui dice di aver partecipato alla filatura delle tre stoffe che ne hanno composto poi il risultato. Fatto sta che qui ne vanno fieri, tanto da dedicare alla bandiera nazionale un museo. Lui dice che in pochi passi poi si possono vedere i punti di interesse più importanti di Reggio: la Cattedrale di Santa Maria Assunta, la Basilica di San Prospero e Piazza Camillo Prampolini, con il suo mercato che la ravviva (come se ce ne fosse bisogno!) un paio di volte a settimana.

Matteo Rosiello, Matt Ross Photo, Il Battistero
Parma è la tappa successiva lungo la via Emilia. Lui potrebbe scrivere un libro solamente rimanendo a passeggiare nel Parco Ducale. O un’enciclopedia sull’arte rimanendo seduto in piazza del Duomo, dove il Battistero ruba l’occhio per maestria costruttiva: del resto è stata proprio sua l’idea di farlo a pianta ottagonale! Ma a quel punto si farebbe torto al maestoso Palazzo della Pilotta. O al Maestro Giuseppe Verdi, parmense, conosciuto, studiato e tuttora rappresentato nei più grandi teatri di tutto il mondo. E allora Lui pensa così: “me ne vado al Parco della Cittadella, la vecchia fortezza cittadina e tra runner e bimbi con la palla me ne sto a guardare il passare del tempo. Così nessuno si offende”. Scaglie di parmigiano e qualche fetta di prosciutto cotto e di culatello accompagnano l’aperitivo. Malvasia. E via.

Matteo Rosiello, Matt Ross Photo, Il Palazzo Gotico
Piacenza, la piazza Dei Cavalli e il Palazzo Gotico, la Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina. Da Lui ribattezzata la “Primogenita”, quasi due secoli or sono, per il primo voto nell’intera penisola che espresse la volontà del popolo di volersi annettere al Regno di Sardegna e quindi al nascente Regno d’Italia. Si limita ad un ultimo assaggio di prodotti tipici. Prosciutti, formaggi e calici di vino accompagnati allo gnocco fritto. Che in questo lembo di terra ha la sua ultima propaggine.
Musica, storia, cucina. Una via ad unire tutto. L’Emilia è tutto questo. E tanto altro. Lui lo sa. Ora anche voi.
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