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Armando Testa
In 12 Aprile 2024 da Redazione Seven BlogCa’ Pesaro inaugura la nuova stagione espositiva 2024 con una grande mostra dedicata ad Armando Testa (1917-1992) con una rassegna monografica che permetterà di scoprire e riscoprire aspetti inediti della sua produzione dal 20 aprile 2024 al 15 settembre 2024.

Armando Testa: Ritratto con Matita. Photo Gemma De Angelis Testa.
Dagli esordi torinesi presso la Scuola Tipografica Vigliardi Paravia e con l’insegnamento di Ezio D’Errico, l’esposizione mira a ricostruire il percorso artistico di un protagonista della cultura visiva contemporanea, creatore di celebri icone entrate da anni nel nostro immaginario collettivo.
I suoi capolavori sono figli di una pluralità di linguaggi espressivi, sperimentati nel corso della sua carriera più che trentennale, la cui modernità è oggi fonte di ispirazione per gli artisti contemporanei e che ha portato lo studioso di estetica Gillo Dorfles a definirlo “visualizzatore globale”.

Armando Testa: Elefante Pirelli, 1954-1984, Stampa litografica su carta montata su tela e telaio, 99,5 x 71 x 2,3 cm. Ca’ Pesaro- Galleria Internazionale d’Arte Moderna, donazione Gemma De Angelis TestaCrediti Nino Chironna.
Al primo concorso, vinto da Armando Testa a vent’anni per ICI (Industria Colori Inchiostri) nel 1937, si affianca la ricerca portata avanti nell’immediato dopoguerra per importanti aziende come Martini & Rossi, Carpano, Borsalino e Pirelli, da cui scaturiranno alcune delle sue più geniali e iconiche invenzioni. E ancora, le pubblicità, le campagne promozionali e i loghi per Lavazza, Sasso, Carpano, Simmenthal e Lines, tra gli altri, che hanno accompagnato diverse generazioni di spettatori, fruitori, artisti e creativi, si arricchiranno delle suggestioni di Testa per occasioni pubbliche nazionali, come le Olimpiadi di Roma del 1960, di cui realizzò il manifesto ufficiale vincendo un concorso segnato da articolate vicende.

Armando Testa: Digestivo Antonetto, 1960, Stampa litografica su carta montata su tela e telaio, 140,5 x 100,7 x 2,8 cm. Ca’ Pesaro- Galleria Internazionale d’Arte Moderna, donazione Gemma De Angelis Testa. Crediti Nino Chironna.
Gli anni Cinquanta e Sessanta videro la nascita delle immagini e delle animazioni per la televisione, con personaggi, suoni e gesti che sono rimasti nella storia della pubblicità e della cultura internazionale: dal digestivo Antonetto (1960) alla celebre sfera rossa sospesa sopra la mezza sfera del Punt e Mes, che in dialetto piemontese significa “un punto e mezzo” (1960); da Caballero e Carmencita per il caffè Paulista di Lavazza (1965) agli immaginifici abitanti del pianeta Papalla per i televisori Philco (1966); da Pippo, l’ippopotamo azzurro dei pannolini Lines (1966-1967), alle pubblicità per l’olio Sasso (1968) e per la birra Peroni (1968).

Armando Testa: Papalla, 1966, Alluminio e gesso, diam. 13, alt. 14 cm. Ca’ Pesaro- Galleria Internazionale d’Arte Moderna, donazione Gemma De Angelis Testa. Crediti Nino Chironna.
Le ricerche intorno al tema del cibo, visto nelle sue declinazioni eclettiche e anche ironiche, si affiancheranno in mostra ad attività legate ai temi sociali e alla diffusione culturale nelle quali Armando Testa non mancò di impegnarsi, come le campagne per Amnesty International, per il referendum sul divorzio, per la povertà e la fame nel mondo, a citarne solo alcune.

Armando Testa: Punt e Mes Carpano, 1960, Stampa litografica su carta montata su tela, 198,5 x 137,2 cm. Ca’ Pesaro- Galleria Internazionale d’Arte Moderna, donazione Gemma De Angelis Testa
Interviste e contributi video porteranno i visitatori della Galleria Internazionale d’Arte Moderna a rivedere un pezzo importante della propria storia e le giovani generazioni a scoprire un genio creativo del nostro passato recente.

Armando Testa: Caballero & Carmencita, 1965, Gesso e tecnica mista, 25 x 11 x 11 cm. Ca’ Pesaro- Galleria Internazionale d’Arte Moderna, donazione Gemma De Angelis Testa. Crediti Fabio Mantegna.
Non solo l’Armando Testa già noto: l’esposizione di Ca’ Pesaro intende rivolgere uno sguardo complessivo alla sua lezione e al suo lascito artistico, con un’attenzione particolare alle sue qualità e felici intuizioni come pittore, scultore, disegnatore e creatore di infinite suggestioni condensate, magicamente, in una sintesi inaspettata.
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