
ACCIDIA . Monológos
YOU. Confessione di una donna
In 2 Agosto 2021 da Debora BorgognoniNon saprei come descrivere al meglio YOU, la serie tv del 2018 tratta dal romanzo di Caroline Kepnes e distribuita da Netflix, se non con la lettera di Beck a se stessa. No, non è una pagina di diario segreto, non è una cosa adolescenziale, anche se la co-protagonista della prima serie ci è sembrata da subito una trentenne come tante, normale, senza talenti, senza quella maniaca ossessione che viene attribuita ai personaggi principali: l’obbligo morale di essere speciali.
La lettera rappresenta, quindi, la prima ammissione di normalità. C’è un “però”. È che questa normalità si porta dietro alcuni orrori a bassa intensità, cui noi donne siamo abituate. La lettera di Beck è la sua prima vera confessione di donna. Ed è anche l’ultima.
C’è dentro tutto. C’è quello che la società maschilista, e a tratti misogina, ci insegna fin da bambine chiamando in cause le fiabe: una principessa è davvero tale se si unisce – felicemente – al principe. Ma non è così sotteso il fatto che il principe abbia una funzione salvifica, sia un portatore di baci risveglianti, un problem solver con mantella. Le principesse sanno mettersi solo nei guai, a conti fatti, provateci il contrario. Mangiano mele avvelenate, credono a ogni fandonia, porgono l’altra guancia con pacifica rassegnazione. E allora arriva lui, nella sua improbabile calzamaglia, che lo rende un potente nobile con un potere visivo nettamente ridimensionato (Joe Goldberg non sembra un semplice libraio? A guardarlo, il fascino di Guinevere Beck la dà vincente 10 a 0) e risolve la povertà, le ingiustizie, persino la morte.
L’eroe e l’eroina in YOU sono gli stessi. Almeno nella prima stagione. Cambiano gli abiti, parlano da un’altra epoca, sono meno aristocratici, ma lo svolgimento del tema è identico. Solo che l’eroe si sdoppia. Diventa antieroe con una capacità destabilizzante, e l’eroina non se ne accorge (lei non cambia: il suo scopo rimane quello di essere salvata). L’eroe è un uomo moderno. L’uomo che ama e odia la donna, che cerca ancora una principessa da salvare ma non sa fare i conti con una società che si sta progressivamente femminilizzando, e con una donna che batte le mani contro quella vetrata e chiede di uscire. Come Beck.
Come sei finita qui?
Ti sei sempre avvolta nelle favole come in una coperta, ma era il freddo che amavi, i brividi quando scoprivi i cadaveri delle mogli di Barbablù, la dolce pelle d’oca quando il principe azzurro infilava i tuoi piedini nella scarpetta di cristallo, che calzava perfettamente.
Nel cortile della scuola le vere principesse ti fluttuavano accanto nel vento autunnale, hai visto il divario tra te e le ragazze ricche e hai giurato di smettere di credere nelle favole, ma le storie erano dentro di te, profonde come un veleno.
Se il principe azzurro era reale, se poteva salvarti, tu dovevi essere salvata da tutta quella ingiustizia. Quando sarebbe arrivato? La risposta era una crudele alzata di spalle in centinaia di momenti fugaci. Il ghigno sulla faccia di Steve Smith quando ti chiamava vacca grassa. La mano di zio Jeff che ti strizzava il culo in cucina alla festa del Ringraziamento. Lo sguardo di accusa di tuo padre quando gli raccontavi cos’era successo. Da ogni ragazzino mascherato da uomo che hai fatto entrare nel tuo corpo e nel tuo cuore hai imparato che non possedevi la magia che trasforma una bestia in un principe.
Ti sei circondata delle ragazze che avevi sempre detestato, sperando di condividere il loro potere. E odiavi te stessa, cosa che ti ha sminuito ancora di più.
E poi? Proprio quando pensavi di poter semplicemente sparire, lui ti ha visto. E da qualche parte dentro di te lo sapevi che era troppo bello per essere vero, ma ti sei lasciata trascinare perché lui era il primo forte abbastanza da sollevarti.
Ora, nel suo castello, hai capito che il principe azzurro e Barbablù sono lo stesso uomo e non ci sarà un lieto fine, a meno che tu non li ami entrambi. Non volevi questo, non volevi essere amata e che lui ti incoronasse?
Non te la sei cercata? Non te la sei cercata? Non te la sei cercata? Quindi ora di’ che vuoi vivere così, di’ che lo ami, di’ grazie, di’ qualunque cosa eccetto che la verità!
E se non puoi ricambiare il suo amore?
Sono stata vittima di violenza, di stalking, di molestie. Di misoginia, anche come donna che fa politica. Anche questa è una confessione, perché non ho mai avuto il coraggio di raccontarlo pubblicamente.
Sono Beck, siamo tutte Beck, tutte donne in questa prigione per metà costruita da noi stesse. Donne con un’inconsapevole sindrome di Stoccolma, perché abbiamo sognato il bacio del risveglio. Cui tocca leggere di femminicidi commessi “per troppo amore”, come Joe, subdolo genio assassino, vuole farci credere persino come spettatrici di una serie tv.
YOU - Beck's Poem [1x10]
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