
AltreStorie di Neó
Uscita di sicurezza
In 12 Giugno 2023 da Redazione Seven BlogUn racconto di Simonetta Borghi
«Che cosa ne può sapere Miss Brown di me? Come si è permessa di scrivere un commento, per esattezza la sua personale opinione, accanto al voto del compito di inglese?».
Sono arrabbiata con lei, lei è una prof, deve limitarsi ai voti, deve solo indicare numeri, non deve scavare nel significato delle parole, è già fatica riordinare i pensieri in italiano; renderli efficaci e corretti in inglese non è cosa semplice, solo per quello saremmo da premiare tutti quanti.
Il commento no, non lo accetto, solo a fianco del mio 8 l’ho visto, nessun altro lo aveva.
Se mi voleva elogiare bastava dire a voce alta, davanti a tutta la classe, che ero stata brava e avevo scritto un’ottima storia, punto.
Non era da interpretare, non doveva cercarci dentro significati nascosti, doveva solo trovare gli errori grammaticali e dei verbi, ma si è spinta oltre.
Aveva gli occhi lucidi quando me lo ha appoggiato sul banco, ho alzato gli occhi solo perché ho visto tutte quelle righe scritte con la penna rossa.
La stronza mi ha pure messo una mano sulla spalla quando io ho riabbassato lo sguardo imbarazzata.
Credevo che sfogarmi in inglese mi avrebbe protetta, ma lei è una molto attenta o forse sono io a scrivere molto bene.
Miss Brown, però, deve essere davvero empatica, dietro la mia ironia ha sentito l’odore di un inizio di Blue Devil, come si direbbe dalle sue parti, mentre qui sarebbe tutto declassato a depressione latente o di primo grado, un comune mal d’amore del cavolo, insomma.
È colpa mia, però, di musica blues in giro non c’è nemmeno l’ombra e non so cosa mi sia passato per la testa di affrontare la traccia del tema in lingua inglese paragonando Shakespeare a un cantastorie dei giorni nostri.
La poesia, il dramma e l’amore non si devono capire, solo sentire, Miss Brown lo sostiene a ogni lezione.
Ha sentito talmente tanto da emozionarsi, talmente tanto da scrivere un commento e da suggerirmi una safeword.
Lo so, la safeword fa tanto Sfumature di grigio e giochi erotici, che nel mio testo sono fuori luogo però, nel mio si parla di amore, quello che ti divora l’anima, quello che ti fa pensare di fare cose folli, quello che lei ha colto appieno.
Il solito triangolo, io, lui e l’altra.
Io amo lui, Pietro, che è fidanzato con Federica, che è mia sorella, ma ama me.
Il triangolo però non mi va più bene, mai digerito per l’esattezza, ma in questi giorni mi va più stretto del solito.
Adoro Shakespeare, è a lui che mi sono ispirata, ma il risultato somiglia solo vagamente a Romeo e Giulietta, e Molto rumore per nulla è lontano dai miei giri di parole, non a caso l’ho intitolato Uscita di sicurezza.
Ho anteposto all’amore passionale, che mi sta ancora divorando, la felicità di mia sorella e Pietro ha solo accennato scarne obiezioni.
Non ho visto nei suoi occhi la disperazione, l’angoscia nel dover rinunciare a me, la prospettiva di una soluzione ma solo un leggero smarrimento celato dal poco rassicurante “ tanto ti avrò sott’occhio per tutta la vita”.
Ho cercato di staccare da me questa storia segreta mettendola in scena proprio attraverso la verifica di inglese ma la prof sta rovinando tutto.
Dovrebbe importarmi solo del voto e al diavolo le sue righe rosse, il suo commento e invece sono arrabbiata e vorrei battere i pugni sul banco.
Aspetto che finisca di distribuire tutti i fogli e cerco di calmarmi.
Quando Miss Brown si siede dietro la cattedra rimane solo il tempo per annotare i compiti per la prossima lezione di martedì e poi suona la campanella del fine ora.
Preparo lo zaino con lentezza e sono l’ultima a lasciare l’aula.
Indugio sulla porta e mi volto verso la prof, sono agitatissima.
«Uscita di sicurezza, è la mia safeword, Miss Brown».
«Good». Sorride rassicurante e mi guarda, in attesa.
Io tolgo lo zaino dalla spalla, chiudo la porta e mi avvicino.
Ne voglio parlare ora, subito, ho bisogno di consigli e devo fare uscire da me le emozioni negative, la safeword serve a fermare il gioco, anche se gioco non è mai stato.
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