GOLA . RicetteColte
Il Gibson di Alma Wheatley
In 18 Novembre 2020 da Fabio MuzzioPerché la gola è una mossa più raffinata
La regina degli scacchi – The Queen’s Gambit è una serie tv uscita nell’ottobre 2020. Ne ho parlato in GenerazioniSerie e per un’analisi più approfondita sempre con l’intento di non rivelare troppo ma di approfondire alcuni aspetti della narrazione vi rimando a quel post. La storia di Elisabeth “Beth” Harmon (Anya Taylor-Joy) lasci il segno per la complessità e per la profondità di analisi. Tratto dall’omonimo romanzo di Walter Trevis, la vicenda narrata nella miniserie si sviluppa su sette episodi che riprendono tutti nel titolo un riferimento agli scacchi. Una delle figure più importanti che creeranno un rapporto con Beth vi è Alma Wheatley (Marielle Heller), la madre adottiva, caduta nella depressione e nell’alcolismo a causa di un matrimonio infelice e con il grande talento inespresso di pianista ma che trova nella ragazza una motivazione per tornare a vivere. Non per questo abbandona il piacere alcolico a dire il vero con qualche eccesso. Di più non vi dico e dall’episodio Pedoni doppiati – Doubled Pawns ho estrapolato la ricetta del Gibson, un cocktail da aperitivo e che, per dirla come Alma, è un Martini che ha una variante: “Trovo che la cipolla sia più raffinata dell’oliva“. Il Gibson, come spesso accade anche per i cocktail si porta dietro una storia che vi accenno. Intanto, però, la ricetta.
- Vermouth dry 6cl
- Gin 1cl
- Ghiaccio 2 cubetti
- Cipollina in agrodolce 1
Procedimento
Il bicchiere da cocktail, l’ideale è proprio la coppa Martini, deve essere ben fredda. Metti nello shaker il Vermouth dry, il gin e il ghiaccio. Shakera bene e versa nella coppa: al posto dell’oliva utilizza una o più cipolline in agrodolce. Il cocktail, che è andato un po’ nel dimenticatoio, è pronto e per Beth è anche un modo per ricordare Alma ma lascio a chi visiona la serie ritrovare i momenti o a ricordarli per chi l’ha già vista.
La storia del cocktail
Come detto una ricetta e nello specifico un cocktail si porta dietro una storia, talvolta una leggenda sulla sua creazione e anche il Gibson non è da meno: chi lo attribuisce come omaggio a due gemelle di Chicago, le Gibson, che non è dato sapere chi fossero ma con certezza si narra odiassero le olive; poi c’è il diplomatico statunitense, astemio e che voleva acqua fredda con le cipolline per far credere di bere comunque; altri attribuiscono il tutto un banchiere che in realtà si faceva versare acqua con le cipolline per rimanere sobrio nelle trattative anche se forse l’alito le rendeva comunque brevi. Non manca l’architetto Walter D.K. Gibson, che se lo fece creare al Bohemian Club di San Francisco. Un’altra versione sulla possibile attribuzione non è quella che scelgo, non avendo riprove ma sicuramente è la più interessante: sarebbe una variante richiesta da Charles Dana Gibson al The Players Club di New York. Gibson è stato un illustratore della rivista Life e l’inventore delle “Gibson Girl” le pin-up prototipo della bellezza a stelle e strisce tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
(ADV)
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