Happy BDays . IRA
Auguri, Renato: taac!
In 14 Luglio 2017 da Il ViaggiatoreSono a Laveno-Mombello, sul Lago Maggiore, ed è il 14 luglio 1940. L’Italia è in guerra da poco più di un mese e la propaganda del regime esalta i successi già ottenuti dalle nostre forze armate e dagli alleati tedeschi e giapponesi. Oggi nasce un futuro comico italiano, tra i più amati sia del cinema, dove maggiormente viene ricordato, che della TV e del teatro. Renato Pozzetto nasce qui da due genitori milanesi, in una terra che ha regalato diversi comici e personaggi della cultura. Diventerà geometra mentre l’amico e compagno di viaggio per una lunga parte della sua vita artistica, Cochi Ponzoni, si diplomerà come ragioniere. Gli oltre 70 film lo vedranno praticamente quasi solo in ruoli comici, nei quali la battuta “Eh, la Madonna” è un obbligo della sceneggiatura e attesa dallo spettatore come la frase che lo contraddistingue. Sul grande schermo l’ho visto più volte e mi ha non solo divertito ma anche aiutato a comprendere, per esempio, le differenze tra cultura contadina e quello di città, e anche nei Social, spesso lo si ricorda proprio per Il ragazzo di campagna, film di culto e da cui è uscita un’altra espressione: “Taac”, che nel film il buon Atemio applicava a uno spazio minuto e triste dove vivere nella metropoli e nel quale estraeva il necessario per mangiare, dormire e lavarsi.
Taac! renato pozzetto
Vi dirò, mentre mi godo la brezza del lago, amo moltissimo Pozzetto per quel che ho visto nelle teche televisive: “Bravo, 7+” profferito dal maestro Renato all’alunno Cochi entrerà nei lessico per diversi lustri e non vi nascondo che mi hanno guardato sorpresi i miei cari su Kepler quando in un messaggio ballavo e mi muovevo canticchiando le note de La canzone intelligente con lo spostamento della gamba al “Lo sciocco in blu”.
Cochi e Renato - Canzone intelligente
La collaborazione con Enzo Jannacci ha regalato altre canzoni e interpretazioni apparentemente di nonsense che inducevano all’immediata risata e alla successiva riflessione.
La guerra per il piccolo Renato si farà sentire, lo racconterà raramente in qualche intervista, perché anche lui avrà la casa bombardata e i primi anni dopo il conflitto saranno quelli duri di un Paese che deve rinascere dalle macerie. Il benessere però arriverà grazie al talento e alla tanta gavetta. Il pubblico italiano ha riso e si è divertito per decenni anche grazie a una fisicità e a una risata davvero irresistibili. Non ci resta che festeggiarlo e ammirarlo nelle apparizioni sulle tavole del palcoscenico e nelle purtroppo rare apparizioni televisive.
Tanti auguri, Renato!
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