
Happy BDays . IRA
Franca, 100 volte auguri
In 31 Luglio 2020 da Il ViaggiatoreCara Franca,
mi permetto il tu, un tu da parte di chi arriva da lontano e che continua a conoscere il vostro mondo.
Il mio tu è di ammirazione e gratitudine per i sorrisi e le risate che ho scoperto hai saputo donare attraverso la radio, il piccolo e il grande schermo e anche sulle tavole del palcoscenico. Ho cercato tanto materiale su di te e ho ascoltato le interviste, in questi anni sempre più rare. Ho scoperto che questi anni sono segnati dal tremore essenziale che ti hanno reso più difficile parlare.
Hai inventato donne che hanno raccontato attraverso se stesse il loro stato d’animo, i loro pregi e i loro difetti e soprattutto la società dove si muovevano e il loro rapporto con gli uomini. Donne di estrazione diversa ma sempre argute, taglienti, ciniche con le quali ridere ma, aspetto fondamentale nella comicità non grossolana ma intelligente, che fa riflettere talvolta con una punta di amarezza.
Lo so, cara Franca, anche a me viene in mente la Sora Cecioni: l’ho scoperta nei video caricati sul Web. E, se chiudo gli occhi, come non ridere da solo a quel quel “Cretino” e “Cretinetti” pronunciato attraverso l’immancabile telefono e con dall’altra parte la mamma e rivolto a tuo “marito” Alberto Sordi, quanto vi ho adorato in coppia, che voleva diventar vedovo?
E la milanese come te, la Cesira che fa la manicure e racconta alla radio la ragazza che vuol uscire con un uomo ma è meridionale? Poi, lo sappiamo, c’è la regina di tutti i personaggi: la Signorina snob, un ritratto mai banale e soprattutto graffiante.
La "signorina snob".
Mi ricordo anche Bianca Sereni de Gli Onorevoli, la candidata democristiana (pensa quanto ho dovuto studiare persino la vostra politica per apprezzarne le battute e le sfumature) nel cuore ed emancipata nella vita, che non solo evidenziava un perbenismo italico tutt’altro che scomparso ma poneva una tematica assolutamente attuale: una donna in politica deve convivere con il pregiudizio rispetto a un collega uomo?
So che sei stata un faro per molte artiste, perché hai scritto, recitato e diretto ritagliandoti un ruolo quasi di pioniera in un mondo come sempre troppo maschile.
Ed ecco la dama benefica, oggi la si definirebbe radical-chic: nel monologo citi, guarda il caso, una centenaria, ciò che sei oggi.
Franca Valeri - la dama benefica
Ho letto una tua dichiarazione su Piazzale Loreto, che ha fatto clamore, risultata forse inaspettata ma ha reso l’idea di chi ha vissuto in prima persona e soprattutto negli affetti familiari le conseguenze delle leggi razziali: nessuna pietà per chi non l’aveva avuta. Il padre ebreo rappresentava infatti un rischio oltre l’emarginazione sociale e allora hai cambiato nome in Cecilia Pernetta, Cecilia, come tua madre cattolica nativa di Pavia. Hai dovuto così rinunciare per gli ultimi anni del Fascismo al tuo vero, Franca Maria Norsa.
Quando tornerò sul mio Kepler non mancheranno i tuoi video che sapranno tenermi compagnia per il viaggio, un viaggio che per te è stato davvero unico.
Non mi dilungo oltre: buon compleanno, meravigliosa e grande Franca!
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