Amatorius Secretum . LUSSURIA
Omaggio a Calvino e all’erotico che non c’è
In 31 Ottobre 2015 da Debora BorgognoniNon vogliamo identificare la lussuria con la donna. Chissà perché si cade spesso in questo errore. E poi a noi interessa l’erotismo nascosto tra pagine e parole, non ci importa di dare un nome troppo preciso, troppo reale. L’arte è bella perché di nomi non ne ha, è lì da guardare, leggere, ascoltare, e per creare suggestioni ineffabili.
Ti metti comodo sul divano, apri Se una notte d’inverno un viaggiatore (ti viene già da parlare come lui, l’Autore, Italo Calvino), e diventi il Lettore. Non ti aspetti che ci sia dell’erotico lì dentro, anche leggendo non puoi fare a meno di pensare che noi di Seven siamo proprio dei fissati nel vedere lussuria ovunque.
Eppure cerca, Lettore, e sentirai quel richiamo anche qui. E qui è sempre un richiamo femminile, è sempre donna, non ci possiamo fare niente.
Nel primo frammento di racconto, la donna c’è, eccome, descritta con un senso di lussuria che aleggia:
una donna che vedo solo di spalle, una martingala che pende da un soprabito lungo col bordo di pelliccia e il bavero alto, un filo di fumo che sale dalle dita attorno al gambo d’un calice.
Il protagonista, «io», ascolta la conversazione che crea un poco di brusio e c’è chi le chiede anche: «Chi è che ricevi dal retrobottega quando chiudi la saracinesca?»
Troviamo nelle altre, e a volte esasperanti, pagine di racconti sempre interrotti, donne diverse, che tengono lo spazio anche solo di qualche riga: un ritratto di «ragazza con i capelli neri tagliati corti e il viso lungo» che esce per un attimo da un bauletto; una certa signorina Zwida dal cappello di paglia che disegna conchiglie; Irina, la più erotica, in quel triangolo amoroso durante la rivoluzione russa.
[…] la notte si dilata, le notti diventano un’unica notte nella città attraversata dal nostro terzetto ormai inseparabile, un’unica notte che culmina nella stanza di Irina, in una scena che dev’essere di intimità ma anche di esibizione e di sfida, la cerimonia di quel culto segreto e sacrificale di cui Irina è insieme l’officiante e la divinità e la profanatrice e la vittima. […] l’atmosfera impregnata dall’odore dei nostri corpi nudi, i seni di Irina appena rivelati sulla magra cassa toracica, le areole brune che sarebbero meglio proporzionate su un seno più florido, il pube stretto e acuto a forma di triangolo isoscele […]
E ancora: Bernadette l’assassina; la studentessa Marjorie che ha frainteso le parole del Professore ed è poi stata rapita; Elfrida-Lorna con «una gamba nera negli stivali aderenti, l’angolo della sua bocca dalle labbra sottili e dai denti troppo bianchi, una mano inanellata che stringe un revolver». Makiko con la sua «grazia ancora un po’ infantile», che chinandosi lascia intravedere «sulla sua nuca nuda sotto i capelli raccolti in alto una sottile lanugine nera che sembrava continuare lungo il filo della schiena»; Amaranta in un mondo dimenticato; Franziska in un mondo distopico.
Donne che si chiudono in una, la Lettrice, per poi svelarsi nella sorella Lotaria, che a sua volta ne incarna tante, troppe.
Con mano spasmodica sbottoni il camice bianco della programmatrice Sheila e scopri l’uniforme da agente di polizia d’Alfonsina, strappi i bottoni d’Alfonsina e trovi l’anorak di Corinna, tiri la cerniera lampo di Corinna e vedi le mostrine di Ingrid…
È lei stessa che si strappa gli indumenti che le restano: appaiono due mammelle sode a forma di melone, uno stomaco leggermente concavo, un ombelico aspirato, un ventre leggermente convesso, due fianchi pieni da falsa magra, un pube fiero, due cosce solide e lunghe.
Calvino ti provoca, Lettore, mentre tu aspetti di condividere questo slancio con la Lettrice. L’erotismo qui è donna, e fa parte della vita come della fantasia.
Lettore, cosa fai? Non resisti? Non sfuggi? Ah, partecipi… Ah ti ci butti anche tu… Sei il protagonista assoluto di questo libro, d’accordo, ma credi che ciò ti dia diritto d’aver rapporti carnali con tutti i personaggi femminili?
Ma è davvero così? È davvero il Lettore il protagonista assoluto di questo romanzo…?
Alcune curiosità sul romanzo:
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Il romanzo, considerato un iper-romanzo, è di Italo Calvino
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La prima edizione è del 1979 per Einaudi
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Durante una conferenza del 1984 a Buenos Aires, l’autore lo descrive così: «È un romanzo sul piacere di leggere romanzi; protagonista è il Lettore, che per dieci volte comincia a leggere un libro che per vicissitudini estranee alla sua volontà non riesce a finire. Ho dovuto dunque scrivere l’inizio di dieci romanzi d’autori immaginari, tutti in qualche modo diversi da me e diversi tra loro»
L’immagine dell’autore è tratta dal sito web di Huffington Post.
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