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I racconti di Ise
In 24 Dicembre 2023 da Caterina LevatoDan 95
C’era una volta un uomo che prestava servizio presso la residenza della Consorte di Nijō. Corteggiava senza sosta una ragazza che aveva modo di incontrare perché anche lei era alle dipendenze della Consorte. “Anche separati da un paravento, vi prego di concedermi un incontro affinché possa liberarmi di un peso che mi toglie la serenità”. La ragazza lo incontrò in gran segreto schermandosi dietro ad un paravento. Mentre stavano parlando, l’uomo recitò questi versi:
Lei apprezzo molto la poesia, e accettò di incontrarlo.
Note: In Giappone, durante il periodo Heian (794 -1185), si diffuse un genere letterario chiamato uta monogatari, costituito da brevissimi aneddoti, detti dan, che descrivono le avventure amorose dei nobili di corte. Ogni episodio è composto da una parte in prosa e da una parte poetica, che compensandosi, creano brevi e intense narrazioni in cui amore, delusione, dolore gioia e passione si alternano.
Uno dei più famosi monogatari è I racconti di Ise, probabilmente una biografia romanzata di Ariwara no Narihira (825 – 880), poeta e funzionario di corte, amatore elegante e raffinato, dotato di grande sensibilità poetica. Forse grazie alla sua figura è possibile spiegare la fortuna letteraria di quest’opera, in quanto il protagonista incarna i codici estetici del fūryū, cioè di quel cammino di ricerca artistica ed esistenziale che procede per gradi di affinamento.
La prassi del corteggiamento prevedeva che l’uomo scrutasse la donna posta dietro un paravento, visto che esse non potevano mostrarsi in pubblico. La conoscenza tra i due avveniva attraverso uno scambio epistolare. La grafia, la scelta della carta, i ramoscelli che accompagnavano le lettere erano indizi importanti per conoscersi.
Per poter comprendere e apprezzare la poesia declamata nel dan 95, è necessario fare riferimento alla festa di Tanabata che in Giappone si festeggia il settimo giorno del settimo mese lunare (data variabile: 10 agosto nel 2024), infatti il riferimento al Mandriano e alla Via Lattea ne sono indizi inequivocabili. Il mito racconta la storia d’amore tra la Tessitrice (la stella di Vega) e il Mandriano (Altair): i due si amavano così tanto da trascurare il loro lavoro, così il padre di lei Tentei (Re del cielo) li separò e li confinò sulle rive opposte del fiume celeste (la Via Lattea) concedendogli la possibilità di incontrarsi solo una volta all’anno.
Ecco spigato perché la ragazza apprezzò molto la poesia e accetto d’incontrare il suo corteggiatore.
I racconti di Ise, a cura di Andrea Mauri, Letteratura universale Marsilio, Venezia 2018