ACCIDIA . Monológos
Alba gu brath!
In 13 Febbraio 2017 da Fabio MuzzioEpico e da storia del cinema: quando Mel Gibson portò sul grande schermo William Wallace colse nel segno. Braveheart – Cuore impavido del 1995 entrò di diritto tra i migliori film di tutti i tempi. In particolare segnaliamo la bellezza delle battaglie a cavallo, che hanno influenzato sia nel girato che nel montaggio le pellicole seguenti. Nel 1996 il film incassò dieci nomination all’Oscar®, aggiudicandosene cinque, tra cui quelli di Miglior film, miglior regia e migliore fotografia.
Sono io William Wallace e ho dinnanzi agli occhi un intero esercito di miei compatrioti decisi a sfidare la tirannia
Imitato, parodiato e strumentalizzato, Braveheart è diventato il simbolo della lotta nei confronti della dominazione e il desiderio di secessione, scambiando talvolta in questo modo una differenza sostanziale con un particulare immotivato. Insomma, di William Wallace in Padania all’epoca non ne esistevano e neppure di scozzesi soggiogati dalla tirannia inglese.
Certo, chi combatte può morire… chi fugge resta vivo, almeno per un po’… Agonizzanti in un letto, fra molti anni da adesso… siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi per avere l’occasione, solo un’altra occasione, di tornare qui sul campo, ad urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vita ma non ci toglieranno mai la libertà! Alba gu brath!
Il personaggio interpretato e voluto da Mel Gibson, che inizia con queste pellicole a indugiare forse troppo con il mostrare il dolore fisico e la violenza che lo provoca, quasi fosse una sorta di ricerca o esorcizzazione personale (il punto più alto crediamo sia ne La passione di Cristo) è stato un po’ variato e reso meno nobile di quello che era in realtà il personaggio originale. La conclamata voglia di indipendenza scozzese ha avuto negli ultimi decenni come paladino Sean Connery e i malumori si sono ulteriormente evidenziati con la recente Brexit e il voto contrario rispetto gli inglesi al referendum, evidenziando ancora una volta un problema irrisolto.
Il monologo tratto dal film si riferisce alle premesse della battaglia la battaglia di Stirling dell’11 settembre 1297, storicamente fu quella di Stirling Bridge (il ponte è scomparso nella sceneggiatura) ci riporta al fenomeno oramai mondiale del separarsi e rinchiudersi entro i propri confini, ritrovando nella presunta libertà di un popolo (e a volte quel popolo in senso prettamente etnico non esiste) la possibilità di tornare a una idealizzata e non ben chiara situazione migliore. Il nostro William Wallace, seppur con fattezze rozze (ma erano i secoli nei quali spesso diventava Re chi menava più forte) era uomo colto e incarnava la lotta contro l’oppressione, la tirannia e il sopruso, caratteristiche almeno in parte perpretate storicamente e spesso sottilmente insite nell’animo proprio da parte di chi reclama questa presunta libertà.
Braveheart - Discorso finale prima della battaglia
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