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Blood&Oil – ma non ci bastavano le vecchie soap?
In 14 Marzo 2016 da Francesca ChiarelloL’odio che provo nei confronti delle soap opera credo sia infinito. Non tanto perché sono evergreen e per i personaggi che muoiono e risorgono di continuo, ma per i pistolotti morali che trainano. Morali, o moralmente immorali – prendete Beautiful, per esempio, lì tra incesti e matricidi si potrebbe riempire Guantánamo.
Blood&Oil non è poi così distante dalle soap a cui ci hanno abituati da bambini le nostre nonne. È una serie statunitense prodotta dalla ABC Signature che racconta di quel periodo che ha visto il North Dakota come principale protagonista di una delle più grandi scoperte legate ai giacimenti petroliferi. Sullo sfondo delle vicende c’è proprio il boom economico, anche se non si capisce esattamente in che periodo siano collocate le vicende.
Passiamo ora ai personaggi. Bene, i protagonisti sono Billy e Cody Le Fever, una giovane ed intraprendente coppia che decide di andare a Rock Springs (città bellamente inventata con nome che sembra allegorico) per cercare fortuna. Ovviamente i due sono insieme dall’alba dei tempi – quando ancora lei non sapeva leggere e lui prendere a calci una palla – e sono il Re e la Reginetta del ballo scolastico, invidiati e odiati da tutti. Belli così tanto da farmi odiare una volta di più lo stereotipo dei capelli biondi e degli occhi chiari e con un caratterino tutto particolare. Mai una volta che si capisca il tipo di rapporto che hanno; l’amore non è bello se non è litigarello, ma poi rischia di scartavetrare le scatole ad un santo.
Una volta arrivati nella città dell’oro nero i due iniziano a non andare più così tanto d’accordo come nei primi cinque noiosissimi minuti del primo episodio. L’unica a lavorare è lei, farmacista improvvisata, incinta di poche settimane, mentre lui vaga imperterrito alla ricerca di un investimento che non tarda ad arrivare. Qui entra in gioco il magnate della serie – il vecchio bavoso e pieno di soldi che passerebbe anche sopra il cadavere dei figli per un assegno a sei zeri – interpretato dall’intramontabile Don Johnson: Harlan “Hap” Briggs.
Benvenuti a Beautifullandia! Hap calpesta tutto come un carro armato. All’inizio cerca di aiutare la giovane coppia protagonista offrendo loro un investimento quasi vantaggioso, poi cerca di fregarli per riprendersi i soldi. Si porta a letto la fidanzata del figlio, con la quale aveva avuto precedentemente una relazione – ovviamente il figlio ne è totalmente ignaro, nonostante abbia cercato di ammazzare il padre. Hap ha anche una moglie, forse la terza, molto più giovane di lui e che, come da copione, odia i due figliastri ed è innamorata più dei soldi che del marito.
Tutto questo solo nelle prime tre puntate. Non sono andata oltre, sarebbe stato un suicido sociale. Preferirei quasi fare una maratona di Sentieri e ingozzarmi di broccoli e cipolle. Anzi meglio di no, via le cipolle, ci sono già abbastanza motivi per piangere. Si potrebbe piangere perchè i due poveri protagonisti alla fine non sono altro che personaggi secondari in cerca di uno scopo per la loro inutile vita. Oppure perchè il figlio di Hap è talmente cretino da non accorgersi che il padre e la fidanzata se la spassano nella stanza a fianco. Oppure, ancora, perchè Cody non riesce a far valere la propria opinione su quella del marito nonostante sia solo lei a portare onestamente la pagnotta in tavola – nonostante faccia la farmacista senza neppure aver finito il college.
Fortunatamente una buona notizia, una notizia che mi fa stappare una bottiglia del vino più invecchiato che ho in casa: la serie è stata cancellata ancor prima di arrivare alla fine.
Insomma, per Blood&Oil niente boom di ascolti, niente boom economico, niente boom di fan che protestano ma solo un grande BOOOOOM di applausi per la trivellatrice che ha fatto esplodere una soap di serie B.
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