ACCIDIA . Monológos
Chi se ne fotte di questo Peppino Impastato
In 9 Maggio 2017 da Fabio MuzzioIl 9 maggio 1978 è stato inserito tra i giorni più della nostra Repubblica e viene ricordato per il ritrovamento del corpo di Aldo Moro all’interno della Renault 4 rossa in via Caetani a Roma dopo i 55 giorni di sequestro da parte delle Brigate rosse. Quella data coincide anche con il ritrovamento del cadavere di Peppino Impastato ucciso per mano della mafia e ritrovato sui binari della Palermo-Trapani nei pressi di Cinisi. Considerato inizialmente come suicidio per depistaggio delle indagini, solo l’11 aprile del 2002 vedrà la condanna del mandante dell’omicidio Tano Badalamenti. Nel 2000 Marco Tullio Giordana firma I cento passi (quelli che separano la casa degli Impastato da quella di Badalamenti) e affida a Luigi Lo Cascio il ruolo di Peppino. Per ricordarlo a 39 anni dalla morte non abbiamo scelto uno dei suoi monologhi a Radio Aut, con i quali denunciava, sbeffeggiava e condannava la mafia e i suoi traffici (La mafia è una montagna di merda) così presente a Cinisi, dove c’era “Don Tano Seduto del maficipio di mafiopoli“ ma quello di Salvo Vitale (interpretato da Claudio Gioé), l’amico a lui più vicino e che, aprendo i microfoni subito dopo il ritrovamento del cadavere sfoga la rabbia e il dolore per la perdita e la sconfitta della legalità.
Peppino non c’è più, è morto, si è suicidato. No, non sorprendetevi perché le cose sono andate veramente così. Lo dicono i Carabinieri, il magistrato lo dice. Dice che hanno trovato un biglietto: “Voglio abbandonare la politica e la vita”.
… comincia a sbattersi la testa contro un sasso, comincia a sporcare di sangue tutto intorno, poi si fascia il corpo con il tritolo e salta in aria sui binari. Suicidio. Come l’anarchico Pinelli… come l’editore Feltrinelli…
La vita di Peppino Impastato, diventato solo successivamente personaggio nazionale evidenzia l’impegno e la voglia di lottare dei più giovani (e non solo) che non si arrendono e rappresentano, per riprendere un altro film di Giordana “La meglio gioventù”. E proprio quest’impegno mette a repentaglio la vita, con il rischio di essere uccisi o di vivere un’esistenza blindata come testimoniano i numerosi giornalisti o gli imprenditori costretti a vivere sotto scorta. Questa situazione così limitante per la libertà rischia pure la derisione o la critica con il rituale “Se l’è andata cercare”.
… si sa che niente può cambiare.Voi avete dalla vostra la forza del buonsenso, quella che non aveva Peppino.
Quanti si attivano, sconosciuti e che nulla chiedono se non una società migliore, con il rischio di essere dimenticati e incompresi
E tu Peppino non sei stato altro che un povero illuso! Tu sei stato un ingenuo, sei stato un nuddu miscato cu niente!
i cento passi- discorso radio
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