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Lupin tra pagine e Parigi
In 29 Marzo 2021 da Debora BorgognoniQuando si tratta di adattamenti cinema-televisivi, siamo sempre un po’ sull’attenti. Ma la serie tv Lupin, scritta da George Kay e François Uzan, prodotta da Gaumont e diffusa su Netflix dall’8 gennaio 2021, si può definire, più che un adattamento, un vero e proprio omaggio al romanzo di Maurice Leblanc. Racconta le avventure di un ladro di professione la cui vita ruota intorno al famoso Arsène Lupin, gentleman cambrioleur. E il libro è pervasivo, perché si intreccia agli affetti familiari (i ricordi del defunto padre, il rapporto con il figlio) e ai misteri da svelare proprio attraverso le sue pagine.
Partiamo da questo aspetto per descrivere uno degli ultimi successi di Netflix, ben interpretato dall’attore Omar Sy. L’incontro con il romanzo feuilleton e il protagonista della serie tv, Assane Diop, ha una funzione inter e metalinguistica oltreché di continua alimentazione e giustificazione della storia. La trama prosegue mentre il libro viene letto; il libro, a sua volta, acquista significato mentre funge da strumento interno o esterno per lo svolgersi delle vicende.
E così, il furto della collana – anche qui, un rimando a l’affair du collier – diventa la storia nella storia, il fatto nel fatto, e il pretesto per svelare due vite: quella intima (passata e presente) di Assane, e quella del mito di Lupin, fittizia nel romanzo e riproposta nella vita da Assane stesso come fosse una tradizione di famiglia, acquisita dal padre e tramandata al figlio.
Attraverso un’apparente leggerezza, le avventure e l’acume del ladro gentiluomo rivivono in una complessità narrativa che viene arricchita da una Parigi dalla doppia e dicotomica funzione: il mistero che vive in luoghi nascosti e picareschi si mescola all’effetto consolatorio nel riconoscere i grandi monumenti della Ville Lumière, in un costante su-e-giù emotivo da montagne russe che ci fa tenere il ritmo con la rocambolesca vita da ladro.
Un Louvre visibile e uno nascosto, rue de Rivoli di notte, il Pont des Arts, i café con le vetrine sulle vie, rue Perrée, la Mairie du 3e arrondissement, rue Spuller… Guardi, come sempre, i contorni di una città che riconosci ma che non catturi mai completamente. Come accade ad Assane-Lupin, eroe senza tempo, metà umano e metà illusione.
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