Coccodrilli ad Artem . IRA
Indro Montanelli
In 22 Luglio 2016 da Il ViaggiatoreCensore dei calzini bianchi a metà gamba dei democristiani, avversario di “Belzebù” Andreotti, dei Socialisti craxiani, fu fascista in gioventù e convertito al pensiero liberale ma finì per diventare un idolo a Sinistra per il suo antiberlusconismo grazie ai dissidi maturati a Il Giornale. Pensava che gli italiani dovessero provare Berlusconi per vaccinarsi in poco tempo ma crediamo che non ci abbia azzeccato. Tra i due urlatori, Beppe Grillo e Vittorio Sgarbi, preferiva il primo – “profuma di bucato” – ma per entrambi, quando lo disse, la politica era ancora lontana. Osannò Benito Mussolini e l’ingresso in guerra nel Corno d’Africa dove combatté per qualche tempo prima di rientrare essendo stato ferito. In Etiopia era tradizione per gli ufficiali avere un madamato, vale a dire una sposa bambina e lui non fu da meno. La voce profonda e cavernosa e lo spalancare degli occhi tendevano a sottolineare maggiormente i suoi ragionamenti contro la classe dirigente, dalla quale cercò sempre di non mescolarsi, almeno a parole, anche se, a onor del vero, nel 1991 rifiutò la nomina a Senatore a vita offertagli dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga motivandola con la necessità di mantenere la distanza dal potere. Si è scritto anche il coccodrillo, che il Direttore Ferruccio de Bortoli pubblicherà sul Corriere della sera, testata alla quale era tornato.
Il vero coccodrillo:
Si è spento, oggi 22 luglio 2001, a seguito delle complicazioni di un’infezione alle vie urinarie, Indro Montanelli, da molti considerato il più grande giornalista italiano del Novecento. Nato a Fucecchio, in provincia di Firenze, il 22 aprile 1909, ha attraversato il secolo scorso, raccontando la storia e la politica, soprattutto italiana. Fustigatore della classe dirigente è stato inviato di guerra e su diversi scenari europei. Incarcerato durante il Fascismo, movimento al quale aveva inizialmente aderito, è stato firma indiscussa del Corriere della sera, dal quale si allontanò in polemica con l’editore. Fondò prima Il Giornale, dal quale se ne andò quando l’editore e imprenditore Silvio Berlusconi entrando in politica gli chiese di sostenerlo, e poi La Voce, quotidiano dalla vita breve. Dopo la chiusura di questa ci fu il ritorno al quotidiano di via Solferino come editorialista. La televisione lo vide protagonista sia nelle interviste che nelle presenze come ospite. Da ricordare anche la veste di direttore del telegiornale di Telemontecarlo. Il suo anticomunismo ne fece anche un bersaglio del terrorismo il 2 giugno del 1977, quando le Brigate rosse lo gambizzarono con 8 colpi di pistola.
La camera ardente sarà allestita nella clinica La madonnina di Milano, dove il giornalista era ricoverato. Montanelli verrà cremato nel cimitero di Lambrate e trasferito nel cimitero di Fucecchio.
Navigazione
Consigli
Articoli recenti
- Sette automobili tratte dai film italiani 28 Aprile 2024
- Lo sbarco di Anzio dal vivo 19 Aprile 2024
- Armando Testa 12 Aprile 2024
- Fantasia! 9 Aprile 2024
- Storie d’amore 2 Aprile 2024
Lascia un commento