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Il tempo, la luce, i segni
In 16 Ottobre 2017 da Redazione Seven BlogOggi, lunedì 16 ottobre 2017 (e fino a sabato 27 gennaio 2018) al M77 Gallery di via Mecenate 77 a Milano apre i battenti la rassegna centrata sulla ricerca e sulla sperimentazione tra gli anni ’50 e ’70 di Nino Migliori (Bologna, 1926), uno dei grandi maestri della fotografia europea del XX secolo.
Il tempo, la luce, i segni attraversa trent’anni di lavoro di Migliori, evidenziando l’evoluzione e le molteplici invenzioni che sin dagli esordi hanno affiancato una pratica fotografica improntata a una appassionata narrazione fatta di umana delicatezza. La mostra si presenta come una sorta di viaggio circolare attraverso tre “serie” della produzione del fotografo bolognese: le prime sperimentazioni avanguardistiche degli anni ’50, la ricerca degli anni ’70, e la rappresentazione dell’Italia degli anni ’50 che, dall’Emilia Romagna (la serie Gente dell’Emilia) ai piccoli centri del Meridione più profondo (Gente del Sud), affrontava la rinascita del dopoguerra.
La serie dedicata alla sperimentazione pura condotta negli anni ’50 è caratterizzata da tecniche che non prevedono l’utilizzo e la mediazione della macchina fotografica. Con questa ricerca, Nino Migliori ha voluto prendere le distanze da una rappresentazione documentaristica per concentrarsi sulla materia stessa della fotografia e riflettere sul gesto, sulla velocità e sulla spazio fermati in una sola immagine: un unicum.
Tra le sperimentazioni in mostra figurano i pirogrammi, ovvero immagini ottenute dall’accostamento di negativi a fonti di calore. I negativi, parzialmente bruciati, sono dilatati e stampati su tela fotografica di grande formato.
Altri lavori esposti si rifanno alla storia della grafica, i clichés verres, tecnica ottocentesca in cui il negativo fotografico è lavorato e inciso a mano: una sorta di riflessione da paziente amanuense su una gestualità non replicabile. A questa serie sperimentale appartengono infine anche i due fotogrammi del 1977.
Tra gli anni ’50 e gli anni ’70 Nino Migliori si concentra su quella che oggi è una delle sue più conosciute e apprezzate ricerche: la documentazione dei muri delle città italiane. Segni lasciati su una parete anonima che definiscono una presa di coscienza o soltanto una dichiarazione di esistenza. La figura umana è definitivamente scomparsa: nelle immagini restano soltanto gesti e frammenti di parole sufficienti per evocare storie che intrecciano amore, ironia, rabbia e passioni.
A completamento della rassegna, si ritorna alla stagione realista degli anni ’50, quando Nino Migliori coglie con scatti umani e perentori quell’Italia dolente che nella guerra aveva perso tutto, ma non la speranza e la dignità. Icona assoluta di questa stagione irripetibile è Il Tuffatore, ormai mitica fotografia del 1951, bloccato per sempre da Migliori sul molo di Rimini. In un solo fotogramma.
La mostra sarà accompagnata da un volume con un testo di Michele Bonuomo e sarà aperta al pubblico da martedì 17 ottobre 2017 sino a sabato 27 gennaio 2018. Inugurazione lunedì 16 ottobre, alle ore 19.00. I giorni e gli orari di apertura della M77 Gallery sono i seguenti: dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle ore 19.00. Informazioni: 02 87225502, info@m77gallery.com.
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