Le opinioni superbe . SUPERBIA
I sette personaggi (donna) delle serie TV
In 8 Novembre 2020 da Fabio MuzzioEmma Green: la corsa verso Marte, sempre meno sogno e sempre più realtà, ancora in là nel tempo per chi vorrebbe vedere al più presto le prime orme umane sul pianeta rosso, ha diversi protagonisti in diverse produzioni. Una di queste vede al comando della missione Emma Green, che in Away ha il volto di Hilary Swank. Donna in carriera, questa volta nell’aereonautica, come spesso accade si ritrova ad affrontare almeno due bivi che si frappongono tra lei e l’obiettivo professionale della vita: una relazione stabile e la maternità. Determinata, tosta e come tutti con le proprie debolezze e paure, incarna il ruolo della leader che sa destreggiarsi tra mille difficoltà e riesce a vincere i dubbi di parte del suo equipaggio, contraddistinto da tracce di maschilismo. Alla fine trova il giusto equilibrio in tutto. E poi, vuoi mettere una donna che quando vede il suo uomo, lo saluta con l’epiteto di “Testa di cazzo“?. Non le puoi che rispondere “Capitana, oh mia Capitana“.
Nora Maureen Walker: la classica matriarca della classica famiglia in affari, della classifica ispirazione liberal a stelle e strisce. Nel caso specifico è la protagonista di Brothers & Sisters. Nora è: abile in cucina, impicciona quanto basta, pronta a consolare, a urlare, a farsi detestare e a farsi amare. Vedova senza sapere di essere stata tradita per almeno un paio di decenni, lo scopre e riesce, con una classica reazione tra donne, ad azzuffarsi prima e ad allacciare amicizia dopo, con “l’altra”. Perfetta a divincolarsi nei problemi più differenti tra loro, non dimentica mai la beneficienza. L’apparente dolcezza di Sally Field, che la interpreta, lasciano sempre intravedere uno spirito da guerriera che talvolta non le manda a dire: lei incarna la famiglia e ne è la guida, anche se talvolta le figlie e i figli non la pensano in quel modo. Con Nora hai tre certezze: che avrai la camera degli ospiti se non hai un posto dove andare, che ti preparerà una cena alla quale inviterà tutta la numerosa famiglia dove scoppierà qualche putiferio e che se hai un segreto e lo vuoi far conoscere a tutti, basta dirglielo. Alla fine, però, Nora è la mamma che tutti vorrebbero avere.
Sofia Dubois: Cécile de France ha un fascino tutto suo, soprattutto nello sguardo. Per questo incarna bene Sofia Dubois, comunicatrice ed esperta di marketing al servizio dell’entità forse più potente del mondo: il Vaticano. Regge bene il confronto con due Papi e da uno sarà pure molto più che affascinata, cosa in realtà reciproca in una sorta di colpo di fulmine. La donna colta, intelligente e con una carica erotica davvero non comune: chi ha visto New Pope sa e non dimentica, per dirla in modo misterioso e che può incuriosire. La telefonata in Hotel e la camminata verso la parete casalinga rimangono impressi ai più libertini e rappresenta la parte intima di una mente raffinata e azzeccata per guidare le migliori strategie politiche nei media: come non rimanerne incantati? Testimone delle malefatte di un marito e di figure tutt’altro che irreprensibili, sa muoversi bene tenendo testa a un Capo di Stato infallibile per dogma. Con Sofia non ti annoi di certo: in tutti i sensi.
Olivia Pope: il potere rovina le persone? Può indurre al delirio di onnipotenza? Si può diventare da difensori dei deboli (non c’entra l’aspetto economico quanto la situazione) a spietati nei confronti di chiunque? Declinato al femminile questa situazione si chiama Olivia Pope. Kerry Washington è la paladina dei gladiatori e man mano diventa assetata di potere tra ricatti, complotti, dossier, minacce sino a ordinare assassini. La sua camminata ondeggiante è tanto sensuale quanto letale e l’abilità di scalare i vertici davvero unica. I momenti sporadici di presa di coscienza di ciò che si è diventati sono brevi e ben presto superati. Alla fine è la donna che dubita di tutti e non si fida di nessuno, tantomeno della persona a cui si lega, alla quale concede tutta se stessa ma che diviene presto il nemico da abbattere. In fondo è questione di DNA, sia paterno che materno ed in piena linea con il detto “buon sangue non mente”. Olivia ti seduce e ti inebria: perfetta per l’avventura che risulterà indimenticabile, le perdoni pure la pessima abitudine di degustare il vino con i popcorn. Con una piccola avvertenza: che tu, quella storia, te la possa ricordare in quanto ancora vivo.
Juliana Crain: è l’eroina suo malgrado, mite, studiosa e rispettosa anche di condizioni in cui sopportare le restrizioni alla libertà personale risultano difficili. Esiste però un varco, quella soglia che se superi non ti ferma più nessuno. Alexa Davalos è in The Man in the High Castle il personaggio chiave, che quando decide di entrare in azione non la ferma più nessuno. Il suo fondo di dolcezza lo centellinerà a pochi privilegiati. Ti colpisce il suo sguardo, la sua disciplina mentale che arriva dall’arte marziale, l’haikido, per cui se vai troppo oltre rischi pure che uno yonkio, invece di fartelo sul tatami, te lo faccia sul selciato di una statale e ci metta davvero poco pure a spararti. La potremmo definire riprendendo una celebre battuta “Ogni tanto si incontra qualcuno da non far incazzare e quel qualcuno (qualcuna) sono io“. Però, che fascino averla al proprio fianco in una missione/avventura.
Daisy Duke: la ragazza di campagna che è pure la bella del paese: se vuole il primo premio di Miss della contea è suo senza problemi. Di sani principi, timorata di Dio, si innamora pochissime volte, ha un fisico mozzafiato a cui puntano in troppi, soprattutto al Boars Nest, dove è la cameriera: quando c’è lei il testosterone si taglia con il coltello. Pare superfluo dire che è brava sia con la torta di mele che a cambiare le gomme dell’auto. Certo, i parenti maschi della famiglia non vedranno di buon occhio il tentativo di sedurla, ma qualche rischio lo si deve pur correre, no? Lo stacco di gamba, e non solo, di Catherine Bach ha suscitato più di un sonno tormentato ad almeno due generazioni di adolescenti e pure anche a qualcuno di più grande che non si perdevano una puntata di Hazzard. Daisy ti rende felice ma vivendo in contesti bucolici: la vedresti mai in una strada affollata di una metropoli?
Mildred Ratched: una donna così devi augurarti di non incontrarla mai e si ti è capitato in modo inconsapevole puoi definirti fortunato ad averla passata liscia: Sarah Poulson interpreta una mente raffinata, spietata, manipolatrice, tormentata e di conseguenza fragile. Un solo aggettivo la riassume: letale. Quando ti parla risulta praticamente impossibile capire se sia sincera o ti stia raccontando una bugia alla quale, con tutta probabilità, essa stessa crede nel momento in cui te la espone. Di sicuro sta capendo i tuoi punti deboli e come colpirti nel momento del bisogno. Sai che se un giorno ti offrirà il mondo, in quello successivo potrebbe distruggerti uscendone pure candidamente. Rischi di non poterne fare a meno fino a quando non capisci che se hai la possibilità di scappare è meglio che tu lo faccia. E pure alla svelta.
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