Le storie superbe . SUPERBIA
Demone del tempo
In 24 Aprile 2022 da Claudia OlivaEsiste un posto stregato, si erge sospeso tra spazio e tempo all’interno di un concatenarsi di onde increspate e chiarissima sabbia fatta della stessa consistenza dei chicchi di riso.
Si dice sia quella la dimora del demone del tempo e ci son caduto, annegando ininterrottamente sul suo sorriso tagliato.
È scorretto, vorrebbe essere amato, eppure il suo è un gioco truccato.
A volte è un ragazzetto col cappello scuro e una maschera che copre gli occhi, altre una seducente sirena con una coda diramata da serpenti incantatori.
Una volta l’ho incontrato, e la tazzina del mio caffè si è raffreddata, son stato risucchiato e ripetutamente boccheggiavo in una fredda bevanda d’incertezza.
Il demone ti guarda, canta e poi sorride. Le fossette gli si schiudono in viso. E nella testa hai le melodie che intona.
Sono ritornelli subdoli e tu credevi di essere troppo intelligente per farti trasportare.
Sono canti ammaliatori di sirene beffarde che ti trasformano in statue di marmo freddo sotto lo sguardo maledetto di Medusa.
Il demone del tempo ti avvolge con la sua coda di serpente, ma senza mai sfiorarti davvero la guancia, baciare le labbra, prenderti la mano.
E sei in quella spiaggia di chicchi di riso, con la tua fottuta tazzina in mano e un caffè ormai troppo freddo per riuscire a mandarlo giù.
E il demone si dondola sopra un’amaca di cera, sospeso nel vento, tra aria e acqua, gli elementi che domina.
Ti sdraieresti con lui, ma se mai riuscissi ad avere una tiepida carezza, sapresti che è quello il suo modo di salutarti, perché lui non è di nessuno, lui è solo della sua amaca di cera sospeso tra spazio e tempo.
Detta lui quando e come risucchiarti nel suo abisso, e tu sei solo l’ennesimo stolto, l’ennesima vittima che riposerà per sempre in fondo alla sua profonda dimora fatta di ego e incapacità d’amare.
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