Le storie superbe . SUPERBIA
Dall’altro lato del vetro
In 13 Febbraio 2023 da Redazione Seven BlogUn racconto che ha partecipato a SevenStories – Banco dei pegni
di Antonella Arcangeli
Alfonso se ne stava come sempre seduto dietro il bancone, al di là dello spesso cristallo che lo separava dal mondo. Passava le giornate attendendo le persone in quella postazione, sembrava un ragno in attesa della sua preda, che, prima o poi, sarebbe caduta nella ragnatela. Coloro che entravano avevano l’aria circospetta e inquieta. Si guardavano intorno preoccupate, sperando di non incrociare nessuno di conosciuto. Andavano dirette, tirando fuori da tasche nascoste o borse quanto di più caro e prezioso possedevano. Lo facevano passare sotto la scanalatura posta tra il bancone ed il cristallo e rimanevano in attesa. Avevano quasi tutti la stessa espressione mesta e sconsolata di chi ha perso tanto e ora sentiva di perdere anche la poca dignità che era rimasta.
Lui invece si sentiva grande. Il ruolo che investiva lo aveva sempre fatto sentire una spanna sopra gli altri, si sentiva ricoperto di un potere immenso, un Dio sceso in terra. Provava un piacere sottile quando prendeva in mano quei gioielli, spesso oggetti di famiglia passati per generazioni. Le persone dall’altra parte rimanevano in silenzio, lo sguardo basso, tormentandosi le mani col fiato sospeso. E lui prendeva gli oggetti, li osservava, li soppesava con la mano posta a coppetta, li poneva sulla bilancia per valutarne il peso e poi emettere sentenza sul valore ed il denaro da consegnare dietro ricevuta del banco dei pegni. Giudicava e disprezzava, erano persone incapaci ed inette, a lui non sarebbe mai capitata una cosa del genere. Era convinto che solo agli sciocchi potessero capitare disgrazie tanto grandi da trovarsi senza un quattrino, costretti ad elemosinare. Perché tale considerava il fatto di doversi rivolgere al banco. Molti, dopo aver incassato il denaro gli dicevano che si sarebbero sicuramente visti per il riscatto, ma Alfonso era sicuro che non sarebbero tornati. “Certo, la aspetto per riconsegnarle il collier.” Diceva con un sorriso falsamente cordiale. In pochi, erano in grado di tornare e riscattare. E su questo, purtroppo, aveva ragione lui.
“Avanti un altro!” Gridò da dietro il vetro.
La signora fece un passo avanti, consegnò il pesante bracciale d’oro, attendendo. Alfonso dopo aver valutato tutto, le comunicò la cifra che le avrebbe consegnato.
“È una vergogna, un latrocinio! Siete dei veri e propri strozzini!” La donna era fuori di sé. “Signora, è quanto di meglio posso offrirle, se non le va bene è libera di andarsene.” Rispose con voce melliflua. La donna afferrò le banconote con rabbia e se ne andò.
“Pezzente.” Fu l’unico pensiero che gli venne in mente. La giornata volse al termine. Alfonso pose l’ultimo oggetto nella cassaforte alle sue spalle ed uscì nella serata fredda di gennaio. Salì sulla Porsche Cayenne, mise in moto e partì sgommando verso casa.
“Avanti un altro!”
L’uomo col giaccone consunto e leggermente largo fece un passo, facendo avanzare la fila. Dalla tasca tirò fuori la pesante collana d’oro che era della sua famiglia da generazioni. Dall’altra parte del bancone, l’uomo alzò lo sguardo e prese il gioiello. Poi lo osservò meglio. Aveva la barba lunga, un paio di occhiali da sole Rayban un po’ graffiati, ma lo riconobbe lo stesso. Del resto, in quell’ambiente non erano in molti a svolgere quel lavoro. “Alfonso! Ma che ci fai qui?” Lui si guardò intorno circospetto. Tempo prima, tornando da lavoro, Alfonso aveva investito con la sua automobile il famoso calciatore della squadra più importante della città, stroncandogli di netto una carriera che lo stava portando a guadagni milionari. La sua compagnia assicuratrice aveva pagato tutto quanto era stato possibile pagare, ma la richiesta danni degli avvocati del calciatore era impossibile da coprire. Aveva venduto tutto quanto aveva potuto ma niente era bastato.
Non rispose alla domanda del collega, attese che valutasse quel suo pezzetto di vita che se ne andava, alzò il bavero della sua giacca consunta e leggermente grande, prese le banconote e si avviò verso l’uscita.
Post Views: 46
Navigazione
- HOME
- AltreStorie di Neó
- IO E IL DOTTOR ZETA, LA RAGAZZA ICS ED IO
- SOSTIENI SEVENBLOG!
- NEWS
- LETTERATURA&SOCIAL
- CRONACHE DA SOTTILIA
- CATTIVICONSIGLI
- LE STORIE DI MICHELANGELO
- EMPATICAMENTE
- I Podcast
- AudioRacconti
- SPECIALE QUARANTENA
- SEVEN BLOG
- AREA MANOSCRITTI
- CHI SIAMO
- CONTATTI
- Privacy Policy
- SOSTIENI SEVENBLOG!
Consigli
Articoli recenti
- L’invito a cena al Canaveral Pier 11 Dicembre 2024
- Mizuhara Shūōshi 10 Dicembre 2024
- Salsedine e vento 8 Dicembre 2024
- Cristina Roccati, la donna che “osò” studiare fisica 6 Dicembre 2024
- Neblina 1 Dicembre 2024
Lascia un commento