Le storie superbe . SUPERBIA
L’anello
In 21 Febbraio 2023 da Redazione Seven BlogUn racconto che ha partecipato a SevenStories – Banco dei pegni
di Simonetta Borghi
L’algida impiegata del CAF mostra a Teresa il conto delle tasse da pagare e, pensando di farle un complimento, la informa che è parte del ceto medio.
Teresa la guarda in silenzio e prende il foglio, ceto è una parola troppo vecchia per lei e l’unico medio che la farebbe sorridere è il dito, che vorrebbe alzare davanti ai suoi occhi.
Debiti non ne ha ma è una borderline del conto corrente, equilibrista provetta, mai andata in rosso ma da parecchi anni nemica della parola liquidità.
È troppo orgogliosa per chiedere aiuto a parenti e amici, farà tutto da sola, come al solito.
Appena è al sicuro dentro le mura di casa si lascia andare ad un breve pianto silenzioso, poi sospira e agisce.
Ha più di un nascondiglio segreto: la scatola in garage dove nasconde sigarette e accendino, il vaso in cucina dove custodisce i bigliettini dei buoni propositi, il sottovaso del cactus gigante dove annida monete.
Sta rimandando l’apertura del cassetto del comò, sa che quello è il vero luogo in cui cercare.
Collane, bracciali e anelli la salutano con piccoli bagliori ma lei li ignora e solleva il piccolo scrigno di legno che giace austero in un angolo, con piccoli gesti calibrati, che solo lei conosce, ne apre il coperchio e un solitario fa capolino al suo interno.
Teresa sorride e quando lo fa illumina il mondo come i raggi del diamante che si riflettono sul suo viso in quell’istante.
Riempie un sacchetto di velluto e poi cerca su google maps l’indirizzo del banco dei pegni.
Ne ha sempre sentito parlare, come il ceto, le suona un po’ arcaico, ma pensa possa diventare la sua ancora di salvezza.
Dovrà spostarsi nella città vicina, nella sua, il banco dei pegni non c’è.
Potrebbe rivolgersi ai compra oro del centro storico ma ha deciso di lanciarsi in quella nuova avventura e quando prende una decisione, non la ferma nessuno.
È agitata e si sente colpevole come una ladra ma non vuole fermarsi a pensare.
Continua a fingere che sia tutto normale, il breve tragitto si è svolto senza intoppi e il navigatore ha trovato il banco dei pegni senza difficoltà.
Indugia un po’ prima di suonare il campanello, affascinata dalla frase che lo sovrasta “La speranza è l’ultima a morire”, le suona di buon auspicio.
Un uomo la fissa tranquillo dietro al bancone protetto da uno spesso vetro.
«Devo ven…impegnare..una cosa…» Teresa non sa cosa deve dire con esattezza e inciampa nelle sue parole.
«Faccia vedere signora» l’uomo è abituato a sentire ogni genere di scusa.
«…quanto…questo anello…poco tempo…io ce la faccio».
L’uomo scruta per un minuto il solitario che Teresa gli ha allungato e poi alza lo sguardo.
«E’ un anello semplice ma molto prezioso, posso darle 300 euro se mi ripaga in due mesi, 200 in quattro mesi e se no, l’anello rimane del banco».
Teresa vacilla, quello che ancora si rigira tra le dita l’uomo non è un anello qualsiasi, è l’anello per eccellenza e vale tanto di più, almeno per lei.
I soldi le servono ed è certa di riuscire a riaverlo in due mesi ma le fa orrore separarsi da lui, anche se non è più fidanzata da anni, quello rimane l’anello di fidanzamento.
«Aspetti, ho altre cose». Teresa estrae dalla borsa il sacchetto di velluto e passa all’uomo i collier e i bracciali d’oro ereditati dai nonni.
L’uomo restituisce riluttante il solitario e carica l’oro su di una piccola bilancina.
In meno di dieci minuti Teresa guadagna l’uscita con il portafoglio più pesante, ha ottenuto una cifra maggiore del conto delle tasse da pagare sapendo di poterla restituire a breve ma sapendo anche di voler pagare pegno.
È felice come non lo era da tempo, non le importa di perdere i gioielli di famiglia, ha salvato il suo anello scoprendo così di credere ancora nell’amore.
Teresa non è avara e ha già pensato a come utilizzare il denaro che le rimarrà e sente già il bruciore della frase “la speranza è l’ultima a morire” tatuata sul braccio.
Il banco dei pegni non è più per lei un luogo sconosciuto ed oscuro ma un pozzo magico ed amico nel quale rigenerarsi.
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