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The O.C., quando peggio di così non poteva andare
In 1 Maggio 2017 da Francesca ChiarelloOh, il teen drama, a quanti di voi manca?
Siate sinceri, non ci sono più i bei vecchi telefilm degli anni a cavallo tra il ‘90 e il 2000, quelli belli e strappalacrime che se rivisti dopo una decina di anni ti fanno ridere a crepapelle e chiederti come abbia fatto il tuo povero cervello ad adorarli così tanto.
Dovevi per forza avere qualche problema. Grave, molto grave.
Un esempio su tutti? The O.C.
Nella mia testa canticchio la sigla: California here we come… – unica cosa che effettivamente ricordo e che sia degna di nota. Era presente anche nel mio walkman ed era la colonna sonora dei miei viaggi liceali. Che vita grama!
Facciamo un attimo un excursus.
La serie nasce nel 2003 dalla mente geniale di Josh Schwartz (noto anche per Gossip Girl e The misfits); trasmessa in America dalla Fox e in Itallia l’anno dopo da Italia 1, canale noto per le serie televisive in continua replica – sarà perché non ci sono più i successi di una volta?
La storia è questa: Ryan Atwood finisce in galera dopo aver rubato una macchina e viene salvato da buon Sandy Cohen, avvocato della contea di Orange che lo prende sotto la sua ala protettiva e decide di ospitarlo in casa sua dove vive con la moglie Kristen e il figlio Seth.
Fin qui tutto bene, Ryan è il classico stereotipo del bravo ragazzo che finisce in carcere per aiutare il fratello ed è l’eterno bastonato che attacca solo per difendersi; Seth, invece, che diventerà il suo nuovo fratello e migliore amico è lo sfigato di turno innamorato perdutamente della bella della scuola, Summer, che sembrerebbe la più stronza. Anche lei solo in apparenza, sia chiaro, perché le caratterizzazioni dei personaggi crollano subito dopo le prime due puntate.
Poi c’è Marissa. Come dimenticarsi di Marissa?
Tutto ciò che noi ragazze vorremmo diventare: viziata, drogata, psicolabile (molto psicolabile), indifesa, sempre alla ricerca di conferme, con una famiglia distrutta, forte come una quercia in mezzo a una tempesta che potrebbe far invidia a Noè.
Mi sembra quasi scontato dire che già nella prima puntata incontra il povero Ryan e tra i due è subito colpo di fulmine. I due biondini incrociano gli sguardi quando lei ritorna a casa dopo una giornata spesa a fare chissà che cosa e gli chiede: «Chi sei?».
Celebre la risposta di lui: «Chiunque tu vuoi che io sia».
Inutile dire che io gli avrei risposto in altro modo, tutt’altro che gentile, e che lui si dimostra essere subito lo zerbino della situazione e non il ragazzo ribelle che sembrava nei primi venti minuti.
Che delusione.
È quasi – e sottolineo il quasi – più sensata la relazione tra Seth e Summer, nata principalmente grazie a Marissa, unica cosa positiva che fa nella serie.
I due affrontano il pregiudizio della pupa e il secchione, meglio ancora della popolare e dello sfigato e nasce un amore sincero che nonostante gli alti e i bassi e i periodi di stacco, riesce a superare la maggior parte delle difficoltà. Tanto che i due alla fine si sposano.
Non c’è molto da dire su questo telefilm, a parte che è arrivato alla quarta stagione per miracolo vedendo un calo da 10 milioni di telespettatori della prima stagione a meno di 4 milioni nella quarta. Pochi fondi, poco pubblico, scarso interesse. Le tematiche che avrebbero potuto portarlo al successo, dove veramente poteva insegnare qualcosa e mandare un messaggio ai giovani, sono state trattate alla stesso modo con cui si tratta un raffreddore leggero di stagione: male.
Volete uno spoiler? Marissa muore.
Unica scelta sensata.
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Critica acida e vuota di contenuti: innanzitutto la serie ha raggiunto 12 mln di pubblico nella prima serie e non è mai scesa oltre i 5 nell’ultima stagione (non all’altezza), la storia è da teen drama ed è forse il più grande capolavoro per il genere…ha vinto 15 premi su 21 nomination! All’epoca stracciava ogni record ed il suo declino è dovuto principalmente ad errori di sceneggiatura e alla concorrenza di Grey’s anatomy che ha portato via una fetta di pubblico. Per carità opinione personale ma sparare a zero così come se esistessero chissà quali capolavori a paragone mi pare da hater… ho riguardato il telefilm e a distanza di anni ha il suo perchè! I problemi andrebbero ricercati nel format delle puntate e nei problemi del cast… sta di fatto che è diventato epico quanto Via col vento per quanto riguarda musica e scene epiche!
Inutile criticare una serie partorita nel 2002…o eri sfigata anche ad usare un 3310?! Contestualizziamo per favore…
Sì, The OC ha rispecchiato, già a inizio decennio (e secolo) l’edonismo della generazione anni 0, così come Beverly Hills 90210 ha dato il via al vero teen drama mettendo in luce, per suo conto, le insicurezze e i valori traballanti della generazione X. In effetti sono probabilmente i due teen drama più rappresentativi delle rispettive epoche.