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L’E.R.A. e le donne contro
In 8 Marzo 2021 da Fabio MuzzioAncora oggi scegliamo i nostri leader prima scartando le donne, poi le minoranze, poi quelli che non hanno studiato.
Gloria Steinem
Se doveste ritrovare nella vostra library in piattaforma Mrs. America non esitate a guardarla. Uno spaccato interessante e di ottima ricostruzione storico/sociale dell’E.R.A. l’Equal Rights Amendament, la lunga battaglia che le donne hanno combattuto negli Stati Uniti per veder riconosciuta la parità dei diritti.
Questo provvedimento legislativo risale agli anni Venti ma viene approvato dal Congresso e dal Senato solo nel 1971. Inizia quindi la battaglia per farlo ratificare a ogni singolo Stato. A quel punto si scontrano il movimento femminista e quello conservatore, in una battaglia da una parte tra donne che cercano di ottenere l’equiparazione e dall’altra quelle che temono di perdere il ruolo di mogli e di madri. Sono gli anni delle lotte razziali che contraddistinguono i movimenti che nascono dalla rivoluzione studentesca, sessuale e sociale partite dai Campus (e non solo) e che poi hanno attraversato l’oceano per segnare una parte rilevante della storia di quegli anni.
La battaglia di Mrs. America ripercorre i contrasti anche tra le due anime della politica statunitense, quella più liberale del Partito Democratico e quella più conservatrice (con molte eccezioni) del Partito Repubblicano. Accanto ai personaggi reali ci sono le vicende di quelli considerati “immaginari” ma ritratti veri di chi ha affrontato tematiche così forti e necessarie nella società nelle diverse Convention e marce.
I diversi episodi sondano molto bene gli stati d’animo, in particolare dei tre personaggi più importanti: Phyllis Stewart Schlafly, interpretata da Cate Blanchett, a dir poco perfetta nella donna conservatrice per la quale i veri valori stanno nel ruolo tradizionale della donna che rimane sottoposta al marito e donna di casa, seppur, proprio lei, evidenzi quanto in realtà il suo essere in prima linea per il mantenimento dello status quo sia una contraddizione; Glorya Steinem, una tra le figure più importanti del movimento femminista a stelle strisce e interpretata da Rose Byrne (per me una conferma dopo il ruolo in Damages) e, infine, Alice Macray, uno dei personaggi inseriti in narrazione e che più di tutte rappresenta il ruolo della consapevolezza del cambiamento e dei diritti da conquistare seppur si appartenga a uno schieramento conservatore. A darle il volto Sarah Paulson, che offre un’interpretazione magistrale svettando su tutto il cast come già avvenuto in Ratched.
Il mondo maschile e maschilista, evidente, fastidioso “Non sai quante mani mi hanno toccato il braccio, la spalla e il sedere” dirà Jill Ruckelshaus (Elizabeth Banks) a Phyllis Schlafly mentre discutono di provvedimenti politici da portare all’evidenza.
Mrs. America diventa occasione per una riflessione non solo sui diritti delle donne di decidere se interrompere una gravidanza ma anche sulla possibilità di costruirsi una vita professionale, di raggiungere i luoghi del potere, sulle problematiche della discriminazione sessuale e razziale, quindi e in particolare delle lesbiche e delle donne di colore, che intrecciano rivalità e contrasti all’interno dei diversi movimenti spinti da interessi talvolta comuni e talvolta divergenti.
C’è anche molta realpolitk, che aiuta a riflettere su come alcuni i traguardi possano arrivare passo dopo passo e con molta fatica e, soprattutto, con compromessi legislativi.
Il cast aggiunge attori di grande livello, tra cui, in modo riduttivo, segnalo solo Jeanne Tripplehorn e John Slattery: grazie a loro assistiamo uno spaccato sociale molto più attuale di quanto sembri anche ai nostri giorni, frutto di un conservatorismo fuori dal tempo che ha trovato negli Stati Uniti terreno fertile grazie al trumpismo.
Il mio invito, come sempre, è di gustarvi i nove episodi che attraversano le presidenze di Richard Nixon, Gerald Ford, Jimmy Carter e Ronald Reagan, con un orecchio attento alla magnifica colonna sonora a suggello di un altro aspetto non certo trascurabile come l’evoluzione sociale all’interno della coppia, da quella più aperta a sperimentare a quella dove una parità assoluta è già assodata.
Al termine non solo scoprirete il faticoso iter legislativo e di approvazione dell’E.R.A. ma vi chiederete chi abbia vinto e chi abbia perso.
Per le immagini fonte YouTube
Per chi volesse confrontare i personaggi reali con gli attori che li hanno interpretati può trovare qui un articolo interessante.
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