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The Chair. Tutto il mondo è Pembroke
In 30 Agosto 2021 da Debora BorgognoniUna donna al potere. Ha-ah. Acca aspirata per l’interiezione, mi raccomando. Ha-ah. Fatela sentire bene. Quanto deresponsabilizza l’uomo, quanto lo fa sentire migliore votare una donna (e pure asiatica) nella posizione apicale? Metterla sulla sedia più alta – che Sandra Oh ci fa vedere quanto sia fragile, letteralmente – e farle credere che da quel momento sarà lei a decidere? Ma poi, subdolamente, gentilmente, muovere i fili, e se il burattino non risponde al movimento giusto, ecco, sì, accusarla di ingratitudine, di essere-lì-perché-è-lui-ad-averla-scelta e forse, bella!, non hai molto capito le regole del gioco.
E che importa se hai un dottorato, se sei una docente stimata, se hai l’aula piena, se sei rigorosa, se ami il tuo lavoro, se hai la passione nelle vene, se sei leale verso i colleghi? A turno, ognuno avrà bisogno di un piccolo piacere non del tutto lecito, e la tua onestà non servirà a nulla, ma anzi, sarà solo un vincolo, un limite.
Se comincio a personalizzare, fermatemi. Sono una sindaca preceduta da troppi maschi al potere. Dobbiamo dimostrare sempre il doppio, vero, Ji-Yoon?, e non è mai comunque abbastanza.
La straordinaria Sandra Oh di Grey’s Anatomy e di Killing Eve è la neo eletta direttrice del dipartimento di Lettere della Pembroke University, Ji-Yoon Kim, e sente, a ragion veduta, «di essersi unita alla festa dopo l’ultimo giro». Il dipartimento è in crisi, c’è la necessità di licenziare i docenti più anziani (e ormai anacronistici) che sono anche quelli che guadagnano di più ma che hanno meno iscritti al proprio corso. Eppure, quel rinnovamento che una donna può portare è l’essere donna, punto. Non può fare altro, solo essere lì, in un vortice ontologico e non avvalorante. Cambiamo un po’ per volta, già c’è una donna non caucasica, eccolo, il segnale. Non vorremo mica cambiare anche la mentalità o le regole? Ciò che “si è sempre fatto” si chiama tradizione. Lo senti che bella parola, direttrice Kim? No, non cascarci, Ji-Yoon, quello è solo tradizionalismo paraculo. Non accontentarti di questo.
Tradizione è non lasciare che il dibattito tra professore e studente diventi becero, ingiusto, ma che ci sia sempre una netta gerarchia tra chi mostra una strada e la teoria della vita, e chi l’apprende, non facendo in modo che tutti possano dire tutto in una sorta di marketing dello studente-cliente.
E così riceviamo un altro velato ammonimento dei pericoli del nostro tempo attraverso la incredibile vicenda che porta il brillante e illuminato docente del corso Death and Modernism, Bill Dobson (Jay Duplass), a vedere la sua carriera distrutta per l’estrapolazione video della sua lezione sulla contrapposizione tra fascismo e assurdismo, che diventa un meme virale.
«La vita non è mai come ve l’aspettate, non sarà mai come ve l’aspettate». Mostra la parola “fascismo” e: «Tutto il significato è attribuito allo Stato». Mostra la parola “assurdismo” e: «Non c’è significato». Fa il saluto a Hitler. «L’idea che noi esistiamo in un universo privo di scopo si è sviluppata dopo due guerre mondiali e ottantacinque milioni di morti inclusi quelli nei campi. Ora ditemi, cos’hanno Camus e Beckett in comune? Erano entrambi nella Resistenza. Pur essendo due persone che erano convinte che non esistesse cura per la vita su questa Terra, che non ci fosse nulla da fare, ci hanno comunque provato. Cesare Pavese disse che l’unico modo per sfuggire all’abisso è guardarci dentro».
Significati, temi dello Zeitgeist, tempo reale, donne contro uomini, società vista a una lente ancora troppo piccola per capirne la filigrana: The Chair è un instant dramedy creato da Amanda Peet e prodotto da Sandra Oh con D.B. Weiss e David Benioff.
Stiamo progettando una rivista letteraria per aiutare le nuove voci a emergere. Abbiamo sempre la stessa vision: diffondere cultura e talento.
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