AVARIZIA . FrammentiAvari
Non mi potete giudicare
In 7 Marzo 2017 da Fabio MuzzioEbbene? Cos’ha da guardare? Sono un Hipster. La mia barba, il mio ciuffo e il mio bomber, la mia camicia perfettamente abbottonata e i miei pantaloni stretti. Hipster lo sono nell’animo. Amo il jazz come quelli prima di me e sono pure vegetariano. Perché mi guarda così? Lei, che indossava quegli orribili cappotti spallinati e che probabilmente coprivano le spalle a gruccia. Ho visto, non si preoccupi, ha aperto Facebook e ha postato un pensiero, lo vogliamo chiamare così? Lei senza i mi piace non si sente realizzata. E giudica. E quell’altro? Mi ha dato un’occhiata benevola mentre transitavo vicino alla fermata dell’autobus: non si ricorda, quello no, i guanti gialli del netturbino di Pavia e gli hamburger che nemmeno gli piacevano e si mangiava per darsi arie da paninaro. Orgoglioso sì, e me ne vanto: sono edonista, frequento negozi dell’usato e guardo i film porno nel Web. Almeno lo ammetto e non me ne frega un cazzo di quel che dite. Passeggio nella mia città senza pregiudizi lasciando vivere il prossimo. E proprio lei, sì, la sto guardando, oggi ha il tailleurino firmato e quarant’anni fa lottava per mettersi una gonna corta e urlava a cantanti improbabili. Il vostro problema non è essere invecchiati: è essere ipocriti senza memoria.
L’opera è di Vincent Willem van Gogh, Autoritratto, 1887, olio su cartone, Art Institute of Chicago
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Un gran numero di caratteristiche condivisibili e una (caratteristica) per la quale rimando al raccontino in 700 battute: “Sono tra noi”, graziosamente accolto in questo contenitore dei vizi che più ci pervadono, e dei quali non possiamo fare a meno.