Coccodrilli ad Artem . IRA
Cleopatra
In 12 Agosto 2022 da Debora BorgognoniStatua di Cleopatra, 69-30 aC, Royal Ontario Museum
«Cleopatra, Aegypti reginarum novissima» diceva Plinio. Cosa diremmo noi adesso: Cleopatra, attivista femminista d’eccellenza? Sì, eccome. Forte, carismatica, leggendaria, epica. Ce la immaginiamo scendere gli scaloni del suo palazzo ora sommerso dalle acque, con il suo caschetto nero e lucido, che in effetti non corrisponde alla sua vera immagine (aveva i capelli ricci, secondo le rappresentazioni tramandate ai posteri), il mento prominente all’insù, il naso aquilino, la pelle olivastra, l’andatura sicura negli abiti pesanti e maestosi della donna più potente del mondo conosciuto. Si ferma a metà, abbassa lo sguardo, alza impercettibilmente una mano, sfiora l’aria che sa di lontano deserto e di vicino mare, e gli uomini, e le donne, e Alessandria, e l’Egitto, e i politici romani, e gli amori la vedono cosparsa d’oro e di preziosi, nel caldo torrido di un’epoca che con lei sta tramontando.
Elizabeth Taylor nel colossal Cleopatra (1963), una delle più celebri interpretazioni nella storia del cinema (fonte: Wikipedia)
La sua fine, regina mai regina ma unica donna a regnare, era già scritta alla nascita: suicidio. Passione e peccato, guerra e conquista, eleganza e intransigenza. Per l’eternità.
Theda Bara in Cleopatra (1917), film ormai andato quasi completamente perduto (fonte: Wikipedia)
Il vero coccodrillo:
Cleopatra Thea Philopatori, Aegypti Ptolemaei ultima, mors 12 Augusti 30 aCn facta est. in Alexandria in Aegypto, sub finem belli civilis inter Octavianum Augustum et Marcum Antonium. Putatur reginam ab aspide percussam sibi mortem conscivisse.
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