GOLA . RicetteColte
Polenta, funghi e tartufo della vigilia di Natale
In 23 Dicembre 2020 da Fabio MuzzioPerché la gola è una rivincita
Il Natale al cinema è stato raccontato come redenzione, come incontro, come riflessione, come ritorno a casa, come “battaglia” tra guardie e ladri. Ognuno coglierà i riferimenti e opererà la propria associazione con un’altra cosa che è questa festa: i ricordi. Pupi Avati ne ha colto l’aspetto dell’amicizia tradita e del bluff: quel tavolo e quelle carte possono essere la metafora della vita. Lo ha fatto utilizzando un tavolo da poker con una prima opera, Regalo di Natale del 1986 e il seguito, La rivincita di Natale del 2004. Non si è trattato di riproporre il sequel a un film di grande spessore ma un nuovo capitolo per risolvere qualcosa rimasto irrisolto e che ha cambiato la vita di chi ha partecipato, in particolare a Franco Mattioli, il ruolo interpretato da Diego Abatantuono.
Abatantuono, proprio con Pupi Avati ha iniziato una seconda carriera cinematografica svestendo i panni del “terrunciello” che tanto successo (anche facile) gli aveva regalato, per elevarlo a uno spessore drammatico e di recitazione davvero notevole merito di sceneggiature più solide: Io non ho paura rimane dal mio punto di vista la migliore performance a cui si sono affiancati poi pure ruoli leggeri spesso davvero azzeccati. Tendo sempre a non raccontare troppo dell’opera da cui estrapolo una ricetta, un po’ per incuriosire chi non l’ha mai vista e per non aggiungere altro a chi ha già avuto modo di confrontarsi con il film o la serie TV. L’invito che rivolgo è di assaporare non solo la ricetta ma questi due classici del nostro cinema firmati da un grande Maestro: in particolare merita Carlo delle Piane, troppo spesso relegato in ruoli che ne hanno ridotto la grandezza, senza scordare Alessandro Haber, Gianni Cavina e George Eastman che completano il ruolo affidato ad Abatantuono.
La seconda partita tra Franco, l’avvocato Sant’Elia, Lele, Ugo e Stefano non deluderà. La ricetta proposta arriva da una cena, l’esca e che darà l’avvio alla successiva narrazione che culminerà con l’ultimo giro di carte. Ecco, quindi, la polenta con funghi e tartufo, cucinata da Donato, lo chef arrivato direttamente da Alba e che rappresenta il piatto di apertura a casa dell’avvocato Pietro Boscovich, in una sera in cui Franco è l’ospite d’onore, sia per il compleanno che per l’ennesimo successo professionale. Tra i commensali ci sono l’oncologo Renato Delai con una moglie, Elisa, bella e molto più giovane di lui: entrambi avranno un ruolo determinante ma non proseguo oltre.
Ingredienti per quattro persone:
- Farina di mais 300g
- Acqua 1,5l
- Sale
Funghi
- Porcini 800g
- Brodo vegetale
- Olio
- Aglio
- Sale
Tartufo
Procedimento:
Se sei da solo in cucina inizia a preparare mezzo litro di brodo vegetale. Mentre cuoce passa ai funghi porcini: puliscili con l’apposita spazzola per eliminare la terra residua che è rimasta. Tagliali a strisce regolari non troppo sottili. Se il brodo è pronto, in un tegame a parte scalda l’olio d’oliva e fallo insaporire con l’aglio cui avrai tolto l’anima interna. Quando senti l’inconfondibile profumo versa i porcini e delicatamente rimestali a fuoco medio. Bagnali con il vino bianco e lascialo evaporare. Versa due mestoli di brodo e lascia cuocere i funghi per 15 minuti (valuta bene la consistenza affinché siano morbidi ma che non abbiano perso totalmente la loro consistenza. Se il brodo dovesse evaporare aggiungine ancora (in alternativa un po’ di acqua calda). Una volta pronti coprili con un coperchio e lasciali riposare.
La polenta è un piatto semplice dal buon braccio come ha insegnato la tradizione popolare che ha beneficiato di questa pietanza economica da quando è arrivato il mais in Europa. Portate a ebollizione in una pentola antiaderente l’acqua e salatela (un paiolo in rame e un camino darebbero un tocco dal sapore antico ma la modernità e comodità offre altre soluzioni). A questo punto versa la farina e inizia a mescolarla con regolarità per circa 40/50 minuti.
Quando è pronta versala in un piatto e la polenta assumerà la tipica forma che il detto popolare identifica con una parte anatomica.
Se i funghi si sono raffreddati provvedi a riscaldarli pochi minuti.
Taglia quattro fette di polenta e disponile su ciascun piatto. Con un cucchiaio di legno adagia sopra i funghi porcini e concludi con l’ingrediente più prestigioso e caratterizzante: il tartufo. Grattugialo e disponi le fette sopra il tuo piatto che risulterà impreziositi e dall’inconfondibile profumo.
Buon Natale!
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