Le parole empatiche

Mariangela Cutrone, Poetica edizioni, 2023

Perché la poesia? È quello che mi sono chiesta quando mi è capitato fra le mani questo piccolo libro e mi è stato chiesto di recensirlo. Scrivere poesie non è affatto semplice, il rischio di scivolare verso la frasetta da biscotto della fortuna è sempre in agguato.

E allora, perché la poesia?

Dove la prosa mette in fila, la poesia scompiglia. Dove la prosa è conseguente, la poesia danza, sale e scende scale immaginarie. E forse è questa la ragione. Ecco, perché la poesia.

Titolo: Le parole empatiche | Autrice: Mariangela Cutrone | Editore, collana, anno: Rossini, Poetica, 2023

Mariangela Cutrone ha scritto un libro di poesie dal titolo Le parole empatiche, pubblicato da poco dalla casa editrice Poetica.

Mariangela ha lanciato una sfida: la poesia non è, oggi, un genere vincente, diffuso. Non è, come si dice, mainstream. Occupa una piccola nicchia all’interno dei generi, si rivolge a chi ama, delle parole, non solo il significato ma la loro armonia. La scelta precisa di un termine che si lega ad un altro come se fossero note su un pentagramma anziché parole su un foglio.

Ho tentato un esperimento di esegesi (mi perdonino gli esegeti, quelli seri e veri): ho fatto una ricerca, all’interno di questa raccolta di poesie, delle parole che Mariangela Cutrone ha utilizzato di più. In Le Parole empatiche Sogni/sogno/sognare, puro o pura e parole sono i termini che ricorrono con maggiore frequenza. Ecco l’essenza di questo piccolo libro, accompagnato dai bellissimi disegni di Davide De Brita: Mariangela Cutrone usa i versi per mettere su carta la sua ricerca di autenticità e di contatto con l’altro. Come mani che si toccano, o rami di alberi che si sfiorano.

Con leggerezza (ma, attenzione, solo apparente), Mariangela Cutrone parla di sé, delle sue aspirazioni, dei suoi sogni e della sua vita e racconta anche noi. I nostri sogni, il nostro bisogno di vivere davvero, senza schermi o finzioni, trasformando i sogni in progetti. E, magari, perché no, in poesie.