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UnReal – no Maria, io esco!
In 11 Luglio 2016 da Francesca ChiarelloDietro ad ogni reality show c’è una macchina da guerra, questo lo sapevamo tutti. Però non so se vi sia mai capitato di chiedervi esattamente come funzioni nel dietro le quinte del Grande Fratello, per esempio. A me mai, perché non amo particolarmente il programma, sono una manciata di persone che rasentano i limiti dell’incredibile e che vengono messi in una casa a farsi la bella vita per settimane nel mentre che si scornano a vicenda peggio dei tori durante la corrida.
Nonostante questo mi ha affascinata molto UnReal, una serie televisiva statunitense mandata in onda per la prima volta il primo luglio dello scorso anno per Lifetime. La protagonista è l’eterna Shiri Appleby, eterna ed eterea; se siete anche voi giovani cresciuti negli anni Novanta vi ricorderete sicuramente Roswell dove interpretava la ragazza che si innamorava dell’alieno e che si ritrovava catapultata in mille e più avventure – tutte che rischiavano di vederla sepolta sotto un cumulo di astronavi. Forse è diventata un po’ aliena anche lei, dato che sembra non essere invecchiata di una virgola.
Ritornando ad UnReal: la serie parla del dietro le quinte del reality Everlasting che vorrebbe far trovare a uno scapolo d’oro – classico ragazzino viziato, che non sa niente della vita, con ancora il biberon in bocca con annessa sbavata di latte e un centone in tasca – la donna perfetta, in una rosa di una dozzina di pretendenti una più svampita dell’altra. Chi tira i fili delle bamboline senza cervello è la produttrice, Rachel Goldberg, che ritorna a produrre la nuova stagione dopo essere stata sospesa per aver rovinato quella precedente per problemi di alcolismo.
È Rachel la vera stella della serie, sia quella reale che quella del reality, soprattutto quando deve combattere con Quinn King, la diabolica e stacanovista produttrice esecutiva che per non perdere il programma passerebbe sopra il cadavere dei genitori e si mette a fare servizietti al capo – voi non fatelo, potrebbe essere controproducente.
Rachel è il personaggio complesso per eccellenza che mi fa chiedere come mai siamo sempre solo noi donne a essere dipinte come se fossimo delle pazze schizofreniche e a essere prese come esempio di bipolarismo cronico. Ha problemi legati all’alcolismo, al sesso (quattro o cinque volte al giorno non le bastano), dipende da pillole antidepressive che non le servono e si innamora dello scapolo protagonista del reality mentre si diverte con l’ex moroso che è anche il cameraman. Che bella la vita…
Quinn, l’altro personaggio forte della serie è una donna in carriera, è l’ideatrice del reality che però lascia tutti i diritti all’amico di letto nonché suo capo, Chet Wilton, perché perdutamente innamorata di lui. La produttrice esecutiva vive nella speranza che Chet lasci la moglie per lei, riversa le sue frustrazioni sui collaboratori e sui protagonisti dello show. È la donna fragile che si finge forte facendo vivere agli altri le stesse pene che vive lei, ma al quadrato.
Alla fine della fiera non è altro che una sorta di Uomini e donne all’americana che spiega dove va Tina Cipollari dopo il classico No Maria, io esco. UnReal è una serie molto di nicchia, perché o sei un addetto ai lavori alle prime armi che vuole capire come sopravvivere alla giungla della televisione o sei uno psicanalista in cerca di nuovi esempi di casi umani disperati.
Io propenderei per la prima, c’è molto più materiale.
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