
GOLA . RicetteColte
Il pollo alla cacciatora per Bernardo Mambelli
In 13 Settembre 2023 da Fabio MuzzioBernardo: Ordine alfatbetico: Alcibiade, Alessandro Magno, Buonarroti Michelangelo, Da Vinci Leonardo, Erode, Furia, … Giulio Cesare… porcaccia la vaccaccia… Nerone, Tarzan, Zorro…
Bernardo a letto mentre legge l’ordine alfabetico degli omosessuali famosi complimentadosi con il ritratto di Lenin per non essere nell’elenco.

La patata bollente, Steno, 1979 (fonte DailyMotion)
De La patata bollente, film diretto da Steno nel 1979, vi ho parlato in occasione della cena che Claudio prepara per Bernardo detto Gandi, per cui troverete buona parte del racconto di questa commedia che tratta da una parte il tema dell’omosessualità e dall’altra da una parte la lotta operaia di un’anima dura e pura comunista sempre pronta a difendere i più deboli e combattere le ingiustizie, soprattutto se dalla parte dei prevaricatori ci sono i fascisti.
Renato Pozzetto era all’apice della carriera, Edwige Fenech regalava ancora qualche nudo ma i ruoli erano meno ossessivamente cuciti sulla sua avvenenza e Massimo Ranieri aggiungeva ruoli sul grande schermo alla carriera musicale e teatrale.

La patata bollente, Steno, 1979 (fonte DailyMotion)
La pellicola è uscita il 16 novembre anticipando leggermente quella che poi è stata la programmazione natalizia che avrebbe finito di schiacciare film assolumentante meritevoli del botteghino. Il 1979 ha visto trionfare Kramer contro Kramer con la coppia Dustin Hoffman Meryl Streep davanti a Qua la mano con Adriano Celentano e Manhattan di Woody Allen. Senza scorrere tutto l’elenco di quell’anno (c’è anche Apocalypse Now), La patata bollente chiude al dodicesimo posto lasciandosi alle spalle, per esempio, Alien, Fuga da Alcatraz e Rocky 2.

La patata bollente, Steno, 1979 (fonte DailyMotion)
Se attorno al film vi sono alcune curiosità, facilmente rintracciabili, come la targa VS di due auto, sigla che poi verrà effettivamente presa quando sarà istituita la Provincia del Medio Campidano in Sardegna, oppure che il matrimonio omosessuale che Claudio celebrerà ad Amsterdam ma sarà possibile per legge solo trentadue anni dopo, segnalo la presenza, nel ruolo della portinaia, di Elvira di Clara Colosimo, che sarà la mamma indimenticabile proprio di Pozzetto/Artemio ne Il ragazzo di campagna.

La patata bollente, Steno, 1979 (fonte DailyMotion)
Un’ultima doppia curiosità: il brano della colonna sonora Tango diverso, scritto da Totò Savio degli Squallor, che viene ballato da Bernardo e Claudio alla festa del 1° maggio per dare uno “schiaffo” morale, avrà una riproposizione televisiva nel corso della seconda puntata del “One Man Show” Sogno o son desto 3 presentato proprio da Massimo Ranieri: il 23 gennaio 2016, infatti, il grande artista del quartiere di Borgo Santa Lucia tornerà a ballarlo con Renato Pozzetto.

La patata bollente, Steno, 1979 (fonte DailyMotion)
Ma arriviamo alla ricetta: “Il Gandi” arriva in mensa dove lavora la fidanzata Maria e ha il privilegio di vedersi servire direttamente il pranzo; Maria, che mangia solo frutta, gli porta il minestrone, il pollo alla cacciatora e la zuppa inglese. Bernardo, che è a dieta sportiva, essendo boxeur, prima sembra rifiutare e poi mangerà tutto.
Se per il minestrone possiamo rivolgerci a un altro film, vi propongo, almeno per ora, un classico della nostra cucina: il pollo alla cacciatora.
Ingredienti per 4 persone:
- Pollo porzionato kg1
- Pomodori maturi 600g
- Cipolla 1
- Sedano gamba 1
- Carote 2
- Prezzemolo ciuffo 1
- Aglio spicchio 1
- Rosmarino rametto 1
- Vino bianco bicchiere 1
- Olio E.V.O.
- Sale e pepe

La patata bollente, Steno, 1979 (fonte DailyMotion)
Procedimento:
Il pollo alla cacciatora è un secondo tra i più classici della cucina casalinga e che merita di essere riscoperto. Intanto abbiamo diverse ricette che aggiungono ingredienti, i funghi per esempio, oppure utilizzano il vino rosso rispetto a quello bianco. Ho scelto questa anche per la memoria familiare.
Il pollo o lo utilizzi intero ma va comunque porzionato nelle parti classiche, oppure puoi scegliere, per esempio, solo le sovracosce. I pomodori possono essere quelli maturi che in estate sono una vera perfezione di sapore oppure sostituiti in stagioni più fredde, lo so, i pomodori si trovano sempre, con i pelati oppure con la passata.
Risciacqua il pollo e asciugalo bene con della carta assorbente e tienilo da parte. Pulisci le carote e riducili a quadratini, cosa che farai con il sedano, l’aglio e la cipolla. Se vuoi fare prima metti tutti in un mixer e trita il tuo soffritto molto velocemente.
Se hai voglia di cucinare, però, puoi scottare dei buonissimi San Marzano o altri pomodori ben maturi per togliere la buccia e poi passarli all’apposito passapomodoro.
In una padella antiaderente e capiente, ti devi regolare con il pollo, fai scaldare un po’ di olio extra vergine di oliva, in alternativa, ma appartiene alle vecchie ricette soprattutto del nord Italia, puoi utilizzare una noce di burro e fai rosolare il pollo a fuoco medio girandolo più volte per qualche minuto. Quando sarà rosolato aggiungi il trito e gira bene le varie parti. Pochi minuti a fuoco dolce, così da farlo insaporire e versa il vino, alzando la fiamma e facendo evaporare tutta la parte alcolica.
A questo punto metti il rametto di rosmarino e il pomodoro passato. Gira bene le diverse parti del pollo, aggiusta di sale, dai una macinata di pepe (a piacere) e lascia cuocere a fuoco medio per una mezz’ora, con il tegame coperto; tuttavia regolati bucherellando con una forchetta la carne per verificare se il tempo è stato sufficiente. Nel caso il sughetto si asciughi troppo aggiungi un po’ di acqua.
Al termine spolvera con un trito di prezzemolo tenendo chiuso per un minuto il tuo tegame e servi il pollo.
Come contorno, non previsto in mensa, puoi optare per una peperonata a parte oppure delle patate al forno.
Non resta che il buon appettito a cui può seguire la frase più conosciuta di Renato Pozzetto a sottolinearne la bontà.

La patata bollente, Steno, 1979 (fonte DailyMotion)
(ADV)
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