AudioRacconti . SPECIALE QUARANTENA
Viaggio a Montevideo
In 2 Aprile 2020 da Rita StanzioneIl testo, tratto da Canti Orfici, racconta della lunga traversata marina realmente compiuta dal poeta per recarsi nel 1908 dalla Spagna all’America del Sud. La data di composizione della poesia va collocata tra il 1908 del viaggio e il 1914 della prima pubblicazione.
Narrazione e mistero…
Questo componimento presenta un taglio narrativo e avventuroso niente affatto frequente nella poesia italiana del nostro secolo. D’altra parte appare forte la tendenza a rendere astratti e indefiniti i lineamenti del paesaggio e lo sviluppo dell’azione, fino a trasformare l’avventura in una favolosa apertura al mistero. Risulta in tal modo qui chiarissima la duplice direzione della ricerca di Campana: scandagliare senza nessuna prudenza o esitazione l’abisso esistenziale e cosmico della vita, aprendosi al rischio della dissoluzione e dell’insensatezza; mirare alla ricostruzione di un’armonia complessiva delle cose in se stesse e tra io e mondo. Sul piano formale questa duplicità si esprime nello scontro tra la vocazione spesso espressionistica dello stile e la ricerca di una musicalità che colmi lo scarto tra soggetto ed esperienza.
Cominciai a viaggiare… viaggiavo molto. Ero spinto da una specie di mania di vagabondaggio. Una specie di instabilità mi spingeva a cambiare continuamente.
(dalla dichiarazione rilasciata da Campana negli ultimi anni di vita al medico Pariani che lo seguiva durante l’internamento in manicomio).
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