Coccodrilli ad Artem . IRA
Pierre de Coubertin
In 2 Settembre 2016 da Il ViaggiatorePasserà alla storia per una frase non sua ma che spetterebbe al Vescovo statunitense Ethelbert Talbot: L’importante non è vincere ma partecipare. In realtà, ma il tutto si fa più nebuloso, sarebbe una citazione, riadattata di un filosofo greco: L’importante non è vincere, ma partecipare con spirito vincente“.
Aristocratico, si contornò di aristocratici anche quando istituì il Comitato olimpico che vide costretto a trasferire da Parigi a Ginevra a causa della Prima guerra mondiale che mandò un po’ alle ortiche i buoni propositi di spirito combattente tra le Nazioni ma solo sul piano sportivo. In Svizzera, dove si trasferì anche a vivere con la moglie Marie Rothan, rimarrà la sua nazione di adozione e di vita per il resto della vita. Grande viaggiatore, l’idea dei giochi gli sarebbe venuta nei college statunitensi dove si praticava l’atletica, apprezzabile pianista, studi storici e di pedagogia per rendere reale la sua idea dimostrò anche grande abilità diplomatica: fondato il CIO ne affidò la presidenza allo scrittore e uomo d’affari greco Dimítrios Vikélas, affinché fosse ben chiaro il legame tra l’antichità e la modernità e a suggellare il tutto l’organizzazione della prima edizione proprio ad Atene nel 1896, anno nel quale si prese la Presidenza lasciata solo nel 1925. La seconda edizione non poteva non essere nella sua Parigi e così è stata per i giochi del 1900.
Il vero coccodrillo:
Pierre de Frédy barone di Coubertin è morto oggi, 2 settembre 1937, all’età di 74 anni. L’ideatore dei Giochi olimpici moderni, proposti per la prima volta in una conferenza alla Sorbona nel novembre del 1894, è stato colpito da attacco cardiaco a Ginevra, la sua città di adozione. A lui si deve anche la bandiera a cinque cerchi che, con i gli altrettanti colori su sfondo bianco, rappresentano tutti i continenti. Appartenente alla nobiltà francese, ma con origini nell’aristocrazia romana, de Coubertin ha segnato come pochi la storia tra l’Ottocento e il Novecento e il suo spirito sportivo, che ha saputo coinvolgere tutto il mondo ha saputo dare un impulso alla pace e al confronto sul terreno sportivo e non più su quello militare tra i diversi popoli. Storico e pedagogo lascia in eredità un appuntamento itinerante che ogni quattro anni calamita l’attenzione di tutti gli appassionati dello sport e degli amanti del mondo greco, dal quale ha tratto spunto per riportare ai giorni nostri quelle competizioni in grado di fermare anche le guerre.
Alle Olimpiadi abbiamo dedicato 5 ricette, una per ogni continente e siamo sicuri che sarebbero tutte piaciute a De Coubertin. Eccole: nero, giallo, verde, rosso e azzurro.
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