
GOLA . RicetteColte
La mozzarella in carrozza per Bruno
In 15 Marzo 2023 da Fabio MuzzioMo ci mangiamo queste due mozzarelle e poi ti faccio portare anche il dolce: sei contento?
Antonio a Bruno

Ladri di biciclette, Vittorio De Sica, 1948 (Fonte YouTube)
Quando guardi Ladri di biciclette di Vittorio de Sica comprendi diverse cose: perché venga considerato tra i film più memorabili della storia del cinema mondiale, perché il neorealismo abbia segnato una fase del grande schermo anche per i cineasti di Hollywood e quanta poesia, dolore e spaccato sociale vi sia in questo capolavoro girato nel formato Academy Standard, quindi con un rapporto larghezza-altezza di di 1,37:1.
Il film è stato tratto dall’ominimo romanzo di Luigi Bartolini del 1946 e poi portato sul grande schermo nel 1948 con il soggetto firmato da Cesare Zavattini, autore anche della sceneggiattura condivisa, tra gli altri, con Suso Cecchi D’Amico. Uscito negli U.S.A. nel 1949 il film non passa fin da subito inosservato: l’anno successivo vince il Golden Globe come Miglior film straniero e riceve un Oscar® Onorario come miglior film in lingua non inglese uscito nelle sale statunitensi.
Di quest’Italia uscita devastata da una guerra nella quale l’aveva trascinata la dittatura fascista s’è scritto molto e quindi non sarò io a formulare analisi critiche su questa pellicola. Preferisco concentrarmi su elementi magari non nuovi ma meno conosciuti: la voglia di rinascita dalle macerie non è solo nella case, nelle strade, nei ponti da riedificare ma anche dalla cultura, sono infatti gli anni nei quali il cinema offre un contributo fondamentale, spesso con case di produzione strutturate in cooeprative nelle quali raccontare il nostro Paese e la guerra appena terminata.
Ladri di biciclette evidenzia anche la grandezza di un Maestro come Vittorio De Sica che si affida ad attori non professionisti, come spesso accadeva in quegli anni, per raccontarci la storia di Antonio (Lamberto Maggiorani), che finalmente trova un lavoro di attacchino, della sua bicicletta, mezzo fondamentale per poter guadagnare, di una famiglia povera come ce n’erano tante, di Maria (Lianella Carell) moglie pragmatica, che impegna le lenzuola del corredo per riscattare la bicicletta, di un bambino piccolo e soprattutto di Bruno (Enzo Staiola), il figlio grande seppur ancora ragazzino già al lavoro in una stazione di servizio e che intravede nel padre un eroe dal quale avrà una delusione per la quale è ancora immaturo per comprenderne la complessità e il vero senso di un furto.

Ladri di biciclette, Vittorio De Sica, 1948 (Fonte YouTube)
I tre giorni alla ricerca del mezzo diventano una camminata per la Roma di quegli anni con le sue miserie, il suo arrangiarsi e le differenze economiche dei pochi rimasti ricchi rispetto ai tanti poveri.
Se non lo aveste mai visto recuperatelo e vi colpirà per quanto rimanga ancora attuale.
In Ladri di bicilette, poi, ci puoi trovare Baiocco (Luigi Saltamerenda), l’amico del P.C.I. che si prodiga nell’aiutare Antonio a ricercare la bici nei mercatini dove la merce è rubata, che viene doppiato da Aldo Fabrizi, oppure proprio uno di questi venditori Piazza Vittorio Emanuele II, che si sta dipingendo un telaio per non renderlo rintracciabile, avere la voce di Alberto Sordi o, ancora, che tra i seminaristi tedeschi che si riparano sotto una grondaia per una pioggia domenicale c’è un giovane Sergio Leone. Enzo Staiola, che aveva 9 anni, lo ritroveremmo quattordicenne nel ruolo di Mario, il figlio del Cagnola che litiga, facendo rischiare la vita per il colpo alla testa a Beppo, uno dei figli del Sindaco Giuseppe Bottazzi detto Peppone e suo compagno di classe, ne Il ritorno di don Camillo. O, ancora, che Antonio affigge il manifesto cinema di Gilda con Rita Hayworth uscito in Italia il 4 giugno proprio del 1948.
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Ladri di biciclette, Vittorio De Sica, 1948 (Fonte YouTube) |
C’è anche un’altra piccola curiosità, proprio sul finire del film e del suo epilogo emblematico: si gioca una partita Roma-Modena allo Stadio Nazionale sulla via Flaminia, inaugurato nel 1911 e che nel 1953 verrà demolito per ricostruirci il Flaminio, poi sostituito dall’Olimpico che ospiterà i giochi a cinque cerchi del 1960. Lo Stadio Nazionale, che ha ospitato anche le partite della seconda Coppa Rimet, quella del 1934 e che ha visto la Nazionale di Vittorio Pozzo aggiudicarsi il titolo, era quello delle partite casalinghe della Lazio. La Roma ci ha giocato a partire dal 1940 prima di trasferirsi all’Olimpico.

Ladri di biciclette, Vittorio De Sica, 1948 (Fonte YouTube)
La ricetta ci porta ancora di più nel rapporto padre e figlio, con la voglia di buttare via in un momento le difficoltà anche se non ci può permettere, rispetto agli altri, se non della mozzarella in carrozza e la promessa di un dolce, anche se prima il lusso poteva essere un litro di vino bianco. Dove le prospettive di uno stipendio da 6000£ a quindicina si devono saldare con la speranza di ritrovare la bicicletta rubata mentre si è seduti a una tavolo e un gruppo di musicisti intonano una delle canzoni frutto dell’occupazione statunitense: Tammuriata nera.

Ladri di biciclette, Vittorio De Sica, 1948 (Fonte YouTube)
INGREDIENTI PER DUE PERSONE
- Pane casereccio o pan carré fette 8
- Mozzarella di bufala 200g
- Uova 2
- Farina 00 q.b.
- Pangrattato q.b.
- Olio di semi q.b.
- Sale
PROCEDIMENTO
La ricetta della mozzarella in carrozza, da inserire anche tra gli antipasti e i cosidetti cibi finger food, come ci dimostra Bruno che ha difficoltà a mangiare utilizzando le posate, è riconducibile soprattutto alla cucina campana e laziale.
Per preparare questo stuzzichino non certo poco calorico che per Antonio e Bruno rappresentano un lusso e un piatto unico rispetto agli altri commensali della trattoria puoi utilizzare del pane casereccio, quello utilizzato per il film oppure quello carré. In entrambi in casi devi avere due accortezze: eliminare i bordi delle fette, che puoi recuperare per altre ricette, e disporre la mozzarella che taglierai a fettine affinché non raggiungano i bordi così da lasciarla sciogliere durante la frittura e non farla deboradare.
La mozzerella sarebbe meglio che venisse leggermente tamponata con della carta assorbente e poi passata nella farina così da risultare asciutta. Depositale su una fetta e poi appoggia sopra l’altra fetta come se dovessi preparare un tramezzino.
Sbatti le uova, due dovrebbero bastarti e aggiungi un pizzico di sale, e dopo averle passate provvedi a impanarle nel pangrattato.
Quando avrai terminato con la panatura lascia riposare il tutto in frigo per una mezz’oretta.

Ladri di biciclette, Vittorio De Sica, 1948 (Fonte YouTube)
In una padella antiaderente versa l’olio facendo sì che il livello sia abbastanza alto in modo da friggere velocemente. Quando le mozzarella in carrozza saranno dorate asciugale con la carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso. Gustale subito facendole filare come fa Bruno. In trattoria, ma sembra puramente decorativo, viene aggiunto uno spicchio di limone.
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