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Il ruolo del passato nella nostra esistenza
In 17 Maggio 2018 da Mary EmpatikaL’uomo è stato il creatore del tempo e di tutte le dimensioni tipiche di esso come il Presente, il Passato e il Futuro. Spesso e volentieri si tende a dare poca importanza al Presente. Ci si arrovella sul Passato e si costruiscono castelli in aria per progettare il Futuro. Quante energie, tempo e idee si investono in tali azioni che però ci rubano tanto nella dimensione del Presente da non riuscire a godercelo pienamente.
La dimensione del “qui” e “ora” oramai è diventato un vero e proprio miraggio in questa epoca frenetica in cui ci si muove forsennatamente passando dal Passato al Presente dimenticandoci dell’essenziale e di ciò a cui davvero dovremmo dare importanza. C’è molta gente che ancorata al Passato non riesce proprio ad essere dov’è, a godersi ciò che ha e che la vita gli offre.
Solitamente chi è legato ai propri ricordi invecchia dentro perché non si evolve più, non si concede la possibilità di crescere, vedere il mondo da nuove prospettive, lasciarsi andare ad ispirazioni estemporanee ed inedite. Sul Passato io ho due mie teorie che al primo impatto contrastano tra loro ma che nella pratica quotidiana possono vivere in armonia fondendosi l’una nell’altra. Esse sono vitali per la nostra evoluzione come esseri umani.
Da una parte il passato è fondamentale perché è grazie ad esso, costituito da esperienze, competenze pregresse, capacità acquisite che oggi siamo “quello che siamo”. Senza di esso non ci saremmo mai evoluti. Determinate tappe, errori, processi di formazione sono essenziali per la nostra crescita per farci acquisire nuove consapevolezze e diventare adulti e più maturi. Se non accettassimo e non lo metabolizzassimo dentro di noi, ci ritroveremmo prigionieri di una Spirale che non ci porta ad alcuna soluzione o via d’uscita e resteremmo bambini, immaturi, intenti a risolvere sempre le stesse problematiche senza però trovare soluzioni adeguate o con gli stessi crucci, fissazioni e tormenti.
Dall’altra parte penso che dobbiamo allontanarci dal passato solo dopo averlo metabolizzato perché essere troppo ancorati ad esso spesso non ci consente di evolverci, goderci il presente. Se stiamo troppo a rimuginare su di esso diventiamo sue vittime e non permettiamo alla nostra nuova linfa vitale e alle energie creative di fluire dentro di noi. Il passato spesso è nemico della “dimensione del qui e ora”, dimensione in cui si sperimenta un’inedita sensazione di Beatitudine e Pace con se stessi e con il mondo che ci circonda.
Nella filosofia orientale il passato è rappresentato dalla “metafora dei rami secchi” che vanno obbligatoriamente tagliati se vogliamo far fiorire nuovi germogli, nuove idee, sensazioni inedite, sfide e avventure in cui metterci in gioco e che attendono solo noi che dobbiamo essere bravi a coglierli a pieno senza avere paura, creandoci limiti irrazionali e ostacoli insormontabili. Il Passato non deve essere un limite alla nostra evoluzione. Lottiamo contro di esso e contro i fantasmi che si manifestano sotto forma di pregiudizi, etichette, schemi mentali rigidi, persone negative che non fanno altro che limitarci o giudicarci gratuitamente senza provare nemmeno a comprenderci. Liberiamoci dai rami secchi per vivere alla Luce del sole pienamente. Solo così saremo in pace con noi stessi e abbracceremo a pieno il Benessere che meritiamo.
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