GOLA . RicetteColte
La pasta e fagioli di zio Mario
In 2 Febbraio 2022 da Fabio MuzzioPerché la gola è un celebre sosia
Paulo Roberto Cotechiño centravanti di sfondamento diretto nel 1983 da Nando Cicero si porta dietro diverse curiosità. La pellicola entra nel filone dei B-Movie e commedia sexy ed è ambientato nel mondo del calcio, che Alvaro Vitali, protagonista assoluto, aveva già affrontato ne Il tifoso, l’arbitro e il calciatore e nell’episodio dove vestiva la giacchetta nera ed era sposato con Carmen Russo. Da questo film aveva tratto ben due ricette, La pasta aglio, olio e peperoncino di Sposito e Lo spezzatino con puré di Walter Grass.
La medesima coppia torna ma questa volta la Russo è Lucelia, l’esuberante fidanzata brasiliana del fuoriclasse centravanti brasiliano. Tornando alle curiosità, intanto, rappresenta l’ultimo vero grande successo di Vitali che da lì in poi, troverà sempre meno scritture (lo chiamerà Sergio Citti per Mortacci e vestirà due volte ancora i panni Pierino). Rimangono dubbi sul titolo, perché Cotechiño è scritto alla spagnola e non alla portoghese come richiederebbe, quindi Cotequinho. Rimane comunque l’intuizione di mettere con la casacca del Napoli un attore che ricorda, seppur i riccioli della parrucca siano biondi e non neri, Diego Armando Maradona, il Pibe de Oro, che arriverà però nella città partenopea solo l’anno dopo; il giocatore brasiliano fuoriclasse, ma non centravanti, con il nome simile è pero Paulo Roberto Falcao che nel 1983, da assoluto protagonista, conquista con la Roma di capitan Agostino di Bartolomei e Mister Nils Liedholm, cuce per la seconda volta lo scudetto sulle casacche della Roma.
Nel film Vitali interpreta tre ruoli: oltre al calciatore, quello di Alvaro e della centravanti della squadra femminile con cui si chiude il film. Per finire due presenze molto diverse: Franca Valeri, nei panni di una Contessa che cerca di risolvere i problemi economici falsando le partite e un cameo, quello di Moana Pozzi, già approdata alla cinematografia porno ma presente anche in altre pellicole (l’anno prima aveva interpretato l’amica di Manuel Fantoni in Borotalco).
La sceneggiatira esile vede il giocatore brasiliano da una parte sofferente di saudade e sofferente per l’assenza della fidanzata e dall’altra in pericolo di essere rapito, cosa che capiterà da parte di pastori sardi, il riferimento a una stagione poco felice della sotira civile italiana è più che evidente. Tra l’altro, nei panni dei pastori troviamo sia Tiberio Murgia e Settiminio Scacco, caratteristi notissimi del nostro cinema.
E così Alvaro, goccia d’acqua del fuoriclasse lo sostituisce nelle situazioni pericolose e talvolta più interessanti con Lucelia e, insieme allo zio, quel Mario Carotenuto specializzato in quegli anni in queste pellicole, si trova a indagare come investigatore privato per sventare il complotto della Contessa. I due si introfuleranno nell’hotel dove risiede Paulo Roberto come idraulici manutentori (la loro divisa da lavoro ricorda quella del personaggio di Super Mario Bros., il videogioco uscito proprio in quell’anno) installando telecamere ideali per guardare la doccia di Lucelia e con altri intoppi. Ci saranno spezzoni di partite, tra cui le riprese di un Roma-Napoli e un Inter-Napoli, partita incriminata per possibile risultato da condizionare, la solita mimica di Vitali e la risate grossolane. Aggiungo solo, nel ruolo di telecronista il giornalista RAI Mario Mattioli. La ricetta è tratta dalla sala mensa: la tecnologia che avanza ha fatto sì che vi siano i distributori automatici anche di cibi caldi. Zio Mario sceglie un piatto tipico, la pasta e fagioli mentre Alvaro sceglie i fagioli già predigeriti, con le conseguenze ben note quando aprirà lo sportello.
Ingredienti per 4 persone:
- 300 gr di fagioli borlotti
- 200 gr di pasta corta tipo ditalini
- Sedano gambo 1
- Carota 1
- Cipolla 1
- Passata pomodoro 100ml
- Olio evo
- sale
Procedimento
Pasta e fagioli rappresenta uno dei piatti tra i più tipici e forse popolari della nostra cucina. Ogni regione propone le sue sfumature e io mi rifaccio alla mia esperienza. Intanto i fagioli: io scelgo i borlotti, se poi sono freschi meglio ancora. Valuta, anche in base alla stagione se utilizzare quelli freschi, quelli disadratati, quelli in acqua o quelli surgelati. Ognuno ha tempi e cotture differenti, l’importante è che non scuociano troppo insieme alla pasta.
Intanto il soffritto: in una padella alta e capiente versa lìolio di oliva e inizia a far imbiondire la cipolla sottile. Aggiungi la carota e il sedano, rimesta senza far bruciare nulla ma unendo questi profumi. Aggiungi la passata di pomodoro (in alternativa due pomodori molto maturi e ben tagliati potrebbero essere un’alternativa ancora più tradizionale), aggiusta di sale e di pepe. A fuoco basso inizia a cuocere la tua base senza farlo asciugare troppo, nel caso aggiungi un mestolo di acqua calda. Aggiungi i fagioli, continua ancora qualche minuto la cottura e butta la pasta: avrai bisogno ancora almeno di aggiungere acqua calda per fare in modo che cuocia la pasta e si formi il brodo. Nel caso aggiusta ancora di sale. Non appena pronta versala nei piatti con un giro di olio a crudo e, se piace, una grattugiata di grana.
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