
GOLA . RicetteColte
I Coralli di Saint-Jacques alla Saffo
In 11 Novembre 2015 da Debora BorgognoniPerché la gola è anche un po’ impudicizia
La ricetta è stata preparata per una scrittrice spregiudicata, con «l’abitudine di vestire da amazzone e di esprimersi senza peli sulla lingua», e per la sua accompagnatrice, che sostiene di essere vergine pur essendo stata sposata per molti anni, tanto da aver rifiutato un benefattore, «comprato il giorno prima in rue Richepanse, a la Madelaine». Mentre ci chiediamo cosa sia questo benefattore, la spiegazione ci arriva perentoria in una nota: «”Benefattore” o “consolatore” sono i due nomi in argot che indicano il fallo artificiale. In quegli anni, a Parigi, era di moda un apparecchio di fabbricazione americana, il perineometro che, con la scusa di servire all’esercizio dei muscoli vaginali rilassati, per evitare problemi urinari e la ptosi genitale, in realtà permetteva di procurarsi fortissime sensazioni sessuali». Scopriamo anche i nomi delle due scrittrici amanti di Saffo, per così dire, destinatarie di tale prelibatezza: Marguerite Eimery e M.me Yvonne Printemps. Scopriamo tutto, tranne la cuoca, seppure di lei abbiamo già svelato qualche piccolo mistero parlando di questo libro di ricette impudiche all’interno della Rubrica Lussuria. Scopriamo allora come preparare i Coralli di Saffo.
Ingredienti:
- Conchiglie di Saint-Jacques
- Mezza bottiglia di vino bianco
- 1 cipolla steccata
- 1 scalogno
- 1 carota
- 160 g di burro
- 250 g di funghi champignons
- 1 cucchiaio di farina
- 3 uova
- Groviera grattuggiato
- Timo
- Alloro
- Sale e pepe q.b.
Procedimento:
«Spazzolate le conchiglie sotto l’acqua corrente. Fatele aprire in forno, scaldato, recuperate il corallo, la noce e le valve concave. Preparate un fondo con mezza bottiglia di vino bianco, un quarto di litro d’acqua, un rametto di timo, una cipolla steccata, mezza foglia di alloro, una carota, 30 grammi di burro, sale e pepe quanto basta. Fate bollire il tutto per mezz’ora, passatelo al colino, rimettetelo in una pentola, e appena comincia a bollire gettateci dentro le Saint-Jacques per cinque minuti.
Recuperatele e tagliate le noci a fettine. In una casseruola cuocete a fuoco vivo 250 grammi di champignon, puliti e affettati, con 50 grammi di burro e uno scalogno tritato fine. Teneteli al caldo e coperti. In un’altra casseruola fondete 80 grammi di burro con un cucchiaio abbondante di farina, aggiungeteci, aiutandovi con una frusta, il fondo di cottura dei molluschi che avete filtrato con un panno, mescolate fino a ottenere una salsa liscia e untuosa. Integrate a questa salsa tre tuorli d’uovo sbattuti, fate addensare a fuoco dolcissimo. Mettete nelle valve, lavate e asciugate, un cucchiaio di noci di Saint-Jacques e un paio di coralli. Cospargete di groviera grattugiato e mettete in forno, caldo, a gratinare».
Accorgimenti:
«Vanno servite in un piatto nel quale avrete disposto un tovagliolo di lino bianco. È d’obbligo lo Champagne».
Alcune curiosità sul libro:
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La cucina impudica è un’edizione DeriveApprodi, collana Vita Activa, pubblicato a giugno 2001
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La casa editrice, in colophon, scrive: «Il manoscritto di quest’opera ci è pervenuto per posta e in modo anonimo. DeriveApprodi ha deciso di pubblicarlo comunque e resta a disposizione dell’autore per gli obblighi di legge».
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La prefazione è a cura di Luigi Veronelli, che lo definisce livre de chevet.
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