GOLA . RicetteColte
Janusz e il babka forse troppo alcolico
In 29 Novembre 2023 da Fabio MuzzioSusie: che ne pensi se trovassi qualcuno più adatto?
Frank: al capo piace l’idea della ragazza carina ma sporca in scena: lo fa ridere
Nicky: ed è raro te l’assicuro
Susie: ho anche un mago, credetemi, vi piacerà ha i capelli lunghi, gli metto un abito da donna e a distanza…
Frank: Susie, devi capire che sono qui a chiederti un favore: capisci cos’è un favore?
Susie: sì, capisco cos’è un favore
Frank: vedi, in un rapporto come il nostro, che si basa in parte sul rispetto reciproco e in parte anche su tutti quei cazzo di favori che ho fatto per te: l’ufficio…
Nicky: i mobili…
Frank: il fatto che non ti abbiamo più ucciso…
Susie: un bellissimo favore
Frank: ma vedi, adesso veniamo da te con la coda tra le gambe a chiederti un favore: è così che di contraccambiare, è così che puoi ripagare il tuo debito…
Frank e Nicky “spiegano” a Susie perché il Capo vuole “Midge” Maisel per lo spettacolo
L’episodio Susan (che poi noi conosciamo come Susie) già risponde alla domanda su chi sia al centro della narrazione. Il quarto capitolo della quinta e ultima stagione della Fantastica Signora Maisel si focalizza dunque soprattutto sull’agente di “Midge” che rappresenta nella produzione seriale l’altra parte fondamentale di una coppia che percorre una parte consistente della propria vita fianco a fianco tra momenti entusiasmanti e dolorose rotture come si conviene a qualsiasi rapporto profondo.
E arriviamo al punto: Miriam è sempre impegnata come autrice per lo show di Gordon Ford, soffrendo di non essere protagonista davanti alla telecamera, si trova anche a non cedere alla pressante corte che si vede fare dalla stella televisiva, anche se, da donna dotata di grande ironia, non manca mai di portare sulla battuta ogni avances da parte di un seduttore seriale; per Susie, invece, arriva il conto della protezione avuta tempo prima dalla mafia, quando aveva pure rischiato di essere uccisa, dovendo per così dire accettare un’offerta impossibile da rifiutare.
Il dialogo che vi ho proposto all’inizio sono il momento dal quale non si può scappare: il guaio, per così dire, è convincere Miriam a indossare la tuta di un netturbino ed essere la narratrice di un improbabile musical. Ma scopriamo anche di più, quello che ha legato, ai tempi del College, proprio la moglie di Gordon e Susie: qualcosa di più di un’amicizia interrottasi in modo tanto traumatico quanto inspiegabile. Seppur mai esplicitata una probabile tendenza lesbica da parte di Susie era più di una impressione.
Non mi sono dilungato troppo, perché la serie è già stata ampiamente raccontata, il giusto per non svelare troppo, fonte per un monológos e un incontroavaro e più volte occasione di ricette: l’amaretto sour, l’agnello al curry, la roulade di albicocca, i knishes, il dolce vendetta, le cialde e pollo e l’Île flottante.
Arriviamo alla ricetta di questo post: il babka che viene cucinato da Janusz, il fidanzato tuttofare e futuro marito di Zelda, la domestica dei Weissman. Il dolce, frutto di una ricetta della madre polacca è caratterizzato forse da un’eccessiva dose di rum con le conseguenze inevitabili per tutti.
INGREDIENTI
PASTELLA
- Farina 00 350g
- Uova 4
- Burro 120g
- Zucchero semolato 240g
- Sale
SPUGNA
- Latte intero 250ml
- Farina 00 20g
- Lievito secco 25g
- Zucchero semolato 15g
SCIROPPO AL RUM
- Acqua 250ml
- Zucchero semolato 200g
- Limone (scorza) 1 cucchiaio
- Rum 60ml
VIOLETTE
- Violette commestibili
- Albume di uovo
- Zucchero semolato
PROCEDIMENTO
Il babka è molto diffuso e con diverse versioni negli ingredienti rimanendo comunque costante nella caratteristica della parte alcolica con cui viene bagnato il dolce seppur questa sia cambiata nel corso dei secoli. E ne esistono varianti cristiane che ebraiche, quando viene cucinato proprio in occasione della Pasqua. Quella proposta, quindi, è una delle versioni possibili.
Le parti che compongono la ricetta, dalla base alle decorazioni, in questo sono rimasto fedele alla proposta di Janusz, sono quattro.
Partiamo dalla pastella: in una ciotola monta con una frusta le uova aggiungendo lo zucchero e il burro. Quando sono ben lavorati versa il tutto in un’altra ciotola insieme alla farina e al lievito. Lavora bene il composto evitando grumi e ottenendo un impasto che lascerai riposare a temperatura ambiente e coperto da uno straccio per almeno 30 minuti così da permettere al lievito di agire.
Passiamo alla parte definita spugna: in un pentolino inizi a scaldare il latte intero e versa gli ingredienti uno dopo l’altro: farina, lievito e zucchero. Mescola affinché si sciolgano e non si attacchino. Porta a ebollizione il tutto e spegni il fuoco lasciandolo riposare magari tenendo il coperchio appena appoggiato così da lasciar scendere la temperatura ma non si raffreddi. In una ventina di minuti la tua spugna dovrebbe essere pronta all’uso.
Non resta che lavorare pastella e spugna per ottenere un composto spumoso e morbido e versarlo in uno stampo per torte di circa 24 cm: in questo sono rimasto fedele alla versione tonda. Il bakba sarà pronto in circa 30 minuti con una temperatura di 180° (ma il tuo elettrodomestico potrebbe richiedere qualche grado in meno o qualche minuto in più).
Estrai il dolce dal forno e rovescialo su un piatto da portata e lascialo raffreddare.
Arriviamo allo sciroppo: in un pentolino riscalda l’acqua insieme alla scorza del limone e allo zucchero. Quando arriverà al punto di ebollizione toglila dal fuoco. Aggiungi il rum (sulla qualità lascio alla tua scelta, sulla quantità scomsigliabile quella di Janusz, visti gli effetti causati, e mescola bene. Quando sarà raffreddato filtra dalla scorza di limone.
Aiutandoti con uno stuzzicadenti da spiedino bucherella il dolce e versa sopra lo sciroppo così da permettergli di inzuppare il bakba. Una volta terminato, rigira il dolce sul piatto da portata e decora a piacere. A parte i soldatini per a Esther e Ethan, ai grandi Janusz aggiunge delle violette di zucchero. Il mio consiglio è quello di acquistarle già pronte ma se proprio vogliamo completare la ricetta acquista delle violette commestibili e risciacquale conmolta delicatezza e con altrettanta delicatezza asciugale disponendole sun canovaccio da cucina. Una volta che saranno asciutte immergile nell’albume che avrai provveduto a sbattere e ripassa il fiore nello zucchero e appoggiale su un piatto. Le violette dovranno asciugarsi dalla parte umida e quando cristallizate saranno pronte per decorare il babka.
Qualche curiosità
L’idea sarebbe venuta a Stanislao Lesczynski, re di Polonia dal 1704 al 1735: spesso, nei nostri viaggi enogastronomici, abbiamo visto come i nobili non disdegnassero aggirarsi nelle cucine dei loro palazzi anche solo per suggerire varianti ai propri chef. Il dolce arriva quindi in Francia, dove proprio Stanislao I si trasferisce nel secondo dei suoi esili di un regno tutt’altro che tranquillo, anche grazie alla parentela che lo lega a Luigi XV. Non appare strano quindi che lì lo chiamino babà e che il periodo di regno francese a Napoli lo faccia arrivare anche a questa corte: qualche ingrediente diverso, la forma tipica che conosciamo e il dolce è diventato tipico della pasticceria partenopea.
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